(ACON) Trieste, 27 mar - "A livello nazionale si è già mosso il
nostro presidente Giuseppe Conte annunciando una mozione, rivolta
a Camera e Senato, incentrata sul piano di riarmo europeo. Noi
faremo altrettanto nei prossimi giorni a livello regionale,
giacché anche il Friuli Venezia Giulia deve prendere posizione
sul delicato tema dell'economia di guerra".
Lo anticipa, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale
Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), annunciando il deposito
dell'istanza negli uffici dell'Assemblea legislativa, affinché
"si esprima in maniera chiara e inconfutabile rispetto il
sostegno al piano ReArmEurope/Readiness 2030, pericoloso e
inaccettabile sviluppo al quale ci opponiamo e per il quale il
M5S ha ufficializzato, per il 5 aprile, l'organizzazione di una
manifestazione nazionale a Roma".
"Ripudiamo ovviamente qualsiasi ipotesi bellica e di riarmo,
rilanciando, invece - aggiunge l'esponente pentastellata - il
pensiero di un'Europa di pace e cooperazione al totale servizio
delle persone e del loro benessere. No, dunque, a qualsiasi
svolta militarista e un no altrettanto secco anche allo sperpero
degli 800 miliardi di euro destinati non certamente ad ambiti
sempre più urgenti, come quelli legati alla salute e alla
transizione ecologica, bensì alla scriteriata produzione di
strumenti bellici sempre più evoluto".
"Anche la nostra Regione, per quanto nelle sue possibilità
istituzionali e politiche, deve esercitare forti pressioni sulle
aule romane, affinché - precisa Capozzi - si eviti di alimentare
questa follia senza ritorno e si ripieghi, molto più saggiamente,
su una piena applicazione dei valori di pace e libertà che
dovrebbero essere alla base dell'Unione europea".
"Il supporto alle famiglie sempre più in difficoltà dovrebbe
costituire la missione primaria, massima e immediata. Sia a
livello nazionale che internazionale. Senza dimenticare, la crisi
delle imprese - sottolinea la rappresentante del M5S - che vanno
necessariamente affiancate nelle loro quotidiane lotte di
sopravvivenza con gravi ripercussioni sui lavoratori".
"Altro che scorte di cibo e medicinali: le tragedie della storia
- conclude Capozzi - non hanno insegnato proprio nulla e manca
solo l'invito a procurarsi dei sacchi di sabbia da collocare
davanti alle finestre! Si pensi, perciò, alle persone e non alle
grandi lobby dei produttori di armamenti; si pensi al futuro
delle nuove generazioni, passando attraverso il pieno sostegno a
quelle attuali".
ACON/COM/sm