SEGANTI, IN AUMENTO VIOLENZA SULLE DONNE

Trieste, 26 lug - Ogni anno si presentano ex novo al centro antiviolenza di Trieste (ma anche negli altri 5 centri della regione il trend è analogo) circa 200 donne. Nel 2009 47 donne si sono limitate a chiedere informazioni, mentre 175 hanno concretamente denunciato al GOAP (Gruppo operatrici antiviolenza e progetti) atti di violenza (per il 73 per cento queste erano italiane e per l'82 per cento appartenenti al Comune di Trieste), mentre altre 93 continuavano il percorso iniziato negli anni precedenti. Età media neanche quarant'anni, per il 50 per cento coniugate, il 31 per cento nubili e il quasi 18 per cento separate o divorziate, si tratta di donne con una cultura medio-superiore e con figli (il 79,4 per cento). Per il 43,4 per cento abitano con quest'ultimi ed il partner prima di allontanarsi da casa, stufe di subire violenza fisica e mentale. Il quadro è stato fatto questa mattina dall'assessore regionale alla Sicurezza Federica Seganti e dalla responsabile della struttura, Imma Tromba, che ha sottolineato come la mancanza di strumenti normativi efficaci faccia sì che il reato di violenza rimanga impunito in oltre il 90 per cento dei casi, si configuri ancora come evento sociale e culturale piuttosto che giuridico e venga considerato parte integrante del privato familiare. "A fronte di tutta una serie di reati in diminuzione che sono i furti in casa, gli scippi, le truffe agli anziani e le rapine a mano armata, drasticamente scese, - ha osservato l'assessore Seganti - sussistono i reati contro il patrimonio legati perlopiù alla presenza di extracomunitari più o meno in regola, e risultano in netta controtendenza quelli legati alle fasce più sensibili della popolazione e cioè giovani e donne". "Nel primo caso - ha proseguito l'assessore - abbiamo fenomeni di vandalismo, teppismo e bullismo dovuto anche all'uso e al microspaccio della droga, nel secondo abbiamo i reati contro la persona tra le mura domestiche, un fenomeno che non appartiene solo a questa regione, anzi, e che sfugge alla logica della prevenzione attraverso il controllo del territorio". Per questo, secondo Federica Seganti bisogna lavorare sul problema attraverso progetti mirati a favore della prevenzione, "iniziative che la Regione è disposta a sostenere grazie ai fondi recuperati in fase di assestamento di bilancio". Uno dei problemi dei centri antiviolenza del Friuli Venezia Giulia è, tra l'altro, la riduzione di circa 140 mila euro dei finanziamenti, pari a 720 mila euro, erogati nel 2009 Ricordando il progetto "sui maltrattanti", che è nuovo per l'Italia e partirà in settembre con l'obiettivo di formare, con questo specifico indirizzo, operatori dei servizi pubblici, Imma Tromba ha confermato che il GOAP ha in programma un'ipotesi di collaborazione con Questura e Prefettura per arrivare ad una standardizzazione della prassi di controllo e gestione dei casi violenza e consentire alle donne di poter contare sulla protezione immediata delle istituzioni. Un'iniziativa che avrebbe la valenza di un patto territoriale per la sicurezza e che pertanto la Regione, ha confermato l'assessore, potrebbe affiancare con una certa rapidità. "Tra l'altro - ha ricordato l'assessore - siamo l'unica Regione che collabora sinergicamente con Questure e Prefetture e quindi potremmo collaborare al protocollo senza difficoltà" ARC/LVZ