Al centro dell'incontro con il ministro Urso i percorsi per il
recupero ambientale e la relativa reindustrializzazione delle
aree industriali dismesse. Obiettivo: valorizzare il patrimonio
territoriale in chiave sostenibile e attrarre nuovi investimenti
Roma, 25 mar - "Su temi di valore strategico sia sotto il
profilo ambientale sia produttivo, come nei casi della ex Esso di
Trieste ed ex Caffaro di Torviscosa, è necessario dare vita a un
coordinamento interistituzionale, che riservi al Ministero delle
industrie e del made in Italy un ruolo trainante, come già
avvenuto nel percorso che ha portato alla riqualificazione di
Servola. Su questo modo di operare c'è piena sintonia e
allineamento con il Mimit, al fine di valorizzare il patrimonio
territoriale in chiave sostenibile e attrarre nuovi
investimenti".
Lo ha affermato l'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente,
Fabio Scoccimarro, al termine dell'incontro svoltosi oggi a Roma
con il ministro Adolfo Urso e gli uffici del Mimit. Durante il
vertice, l'esponente dell'Esecutivo Fedriga ha illustrato lo
stato di avanzamento dei dossier relativi alle aree ex Esso di
Trieste ed ex Caffaro di Torviscosa. "Recuperare le zone
inquinate - ha detto Scoccimarro - significa non solo risanare il
territorio, ma offrire nuove opportunità di sviluppo sostenibile
e occupazione. È questa la visione che guida il nostro impegno,
in linea con gli indirizzi strategici della Regione, pienamente
condivisa dal ministro Adolfo Urso".
Nell'incontro è stato condiviso l'approccio operativo che
prevede, per la ex Esso, un ulteriore momento di interlocuzione
con potenziali investitori, incontro che avverrà nei prossimi
giorni a Trieste tra la società interessata all'operazione e la
Regione. L'esito del confronto sarà poi formalizzato al
Ministero, così da poter avviare l'iter per permettere
l'insediamento industriale nell'area in questione. Il progetto,
inserito nella cornice normativa dell'articolo 252-bis del Codice
dell'Ambiente, mira a coniugare bonifica ambientale e rilancio
produttivo, con interventi che si concentreranno su tecnologie
legate all'idrogeno rinnovabile e all'ammoniaca verde.
"In questo momento - spiega Scoccimarro - ci troviamo in una fase
interlocutoria in cui serve compiere un approfondimento ulteriore
sia sulle ricadute ambientali del progetto sia sul piano
industriale, così da poter valutare gli strumenti amministrativi
e le forme d'investimento pubblico più idonee". Quanto alle
risorse utilizzabili, è emerso che potrebbero essere
potenzialmente attivabili due tipologie di fondi ministeriali:
quelli legati alla bonifica ambientale, come già accaduto nel
caso di Servola, a cui si affiancano altri gestiti da Invitalia
nell'ambito delle politiche industriali. La loro effettiva
utilizzabilità sarà oggetto di ulteriori verifiche, anche a
seguito delle nuove informazioni raccolte nel corso dell'incontro
a Trieste e che poi verranno inoltrate ai due Ministeri
competenti.
Riguardo invece all'ex Caffaro di Torviscosa, l'assessore ha
chiarito che la situazione è più avanzata sul fronte ambientale,
con parte delle aree già cedute e acquisite da un soggetto
privato milanese che ha presentato una prima proposta
progettuale. La bozza, indirizzata a Regione, Ministeri e Comune,
prevede la sottoscrizione di un accordo di programma per
interventi sinergici tra pubblico e privato in ambito ambientale,
industriale ed energetico, indirizzati alla produzione di energia
da fonti rinnovabili e idrogeno verde.
"Siamo di fronte a un'occasione concreta di rigenerazione per
Torviscosa ha evidenziato Scoccimarro anche se il progetto
industriale è ancora in fase iniziale. È chiaro che, a differenza
di altri contesti nazionali, qui si parla di rigenerazione a
vocazione energetica e produttiva, vista la natura delle aree e
la loro storia ambientale".
ARC/AL/ma