Riccardi: serve un racconto che sappia sintetizzare ciò che
accadde
Trieste, 19 mar - "È fondamentale e doveroso rendere
disponibile attraverso gli strumenti digitali una documentazione
permanente e indissolubile del terremoto e della ricostruzione
che ne è seguita; con questo spirito ci avviciniamo al 2026, anno
in cui ricorrerà il Cinquantesimo del sisma, di quell'evento che
cambiò per sempre la storia della nostra regione".
È quanto ha affermato l'assessore del Friuli Venezia Giulia alle
Infrastrutture e al Territorio Cristina Amirante che oggi ha
presieduto a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, la
prima riunione del riconvocato "Comitato per l'istituzione
dell'archivio storico del terremoto e della ricostruzione".
"È stato un incontro molto soddisfacente - ha commentato Amirante
- che ci ha permesso di acquisire una serie di stimoli
indispensabili per poter continuare il lavoro affidato
all'Università di Udine, incaricata di un duplice compito:
digitalizzare la mole enorme di materiali e documenti
disponibili, in primo luogo, e mettere a punto il portale 'La
forza della terra' che sarà attivo in italiano, inglese e in
friulano".
"Un aspetto fondamentale del portale dovrà essere quello di
sintetizzare un racconto a partire dal quale si possano declinare
le varie subordinate anche di tipo tecnico, senza perdere di
vista il significato di fondo del 'modello Friuli' che si creò
senza riferimenti pregressi", ha rilevato l'assessore regionale
alla Protezione civile Riccardo Riccardi, membro del Comitato,
del quale fanno parte anche il direttore della Protezione civile
Fvg e rappresentanti dell'Associazione consiglieri del Friuli
Venezia Giulia, dell'Associazione Comuni terremotati e Sindaci
della ricostruzione. Altri componenti sono i rappresentanti degli
Ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, dei
Collegi dei geometri e dei periti industriali, la Soprintendenza
archivistica del Friuli Venezia Giulia e l'Università di Udine.
Proprio Andrea Zannini dell'Ateneo friulano ha spiegato che il
portale punta a seguire la logica di un "hub" capace di
valorizzare i tantissimi materiali già disponibili.
Sede fisica dell'archivio sarà Palazzo Scarpa a Gemona del
Friuli, interessato da un processo di riqualificazione, e la
dotazione finanziaria regionale si aggirerà tra uno e due milioni
di euro. "Il portale - ha concluso Amirante - dovrà essere uno
strumento a disposizione di tutti, ma soprattutto a vantaggio
delle giovani generazioni e degli studiosi di tutto il mondo".
ARC/PPH/al