PESCA. BERNARDIS (FP): GRANCHIO BLU, UE NON OSTACOLI LE SOLUZIONI

(ACON) Trieste, 18 mar - "La diffusione incontrollata del granchio blu è un'emergenza che minaccia la biodiversità, le imprese ittiche e l'intero ecosistema marino. Con la mozione che ho presentato, si chiede alla Regione di continuare con determinazione l'interlocuzione con il Governo nazionale affinché solleciti l'Unione Europea a intervenire in modo rapido e concreto, senza introdurre norme che rallentino o compromettano gli interventi già avviati". Ad annunciarlo, in una nota, è il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente), primo firmatario e promotore del nuovo atto di indirizzo intitolato "Granchio blu, l'Unione europea agisca con urgenza e non ostacoli le soluzioni per contrastare l'emergenza", depositato in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. "L'obiettivo della proposta è fornire un sostegno alle imprese di pesca e acquacoltura - aggiunge Bernardis -. Occorre valorizzare le iniziative già in campo, come l'uso di predatori naturali e i fondi stanziati dal Governo per il contenimento e lo smaltimento del granchio blu, ma anche sollecitare risorse supplementari e una cornice normativa europea che non ostacoli questi progetti". "Secondo i recenti dati di Coldiretti, i danni economici causati alla pesca italiana da questa specie aliena, inizialmente stimati in circa 100 milioni di euro, si sarebbero già raddoppiati in meno di un anno, a riprova della gravità e urgenza di intervenire a tutti i livelli istituzionali. Numeri allarmanti - sottolinea Bernardis - che confermano la necessità di una strategia rapida e condivisa per arrestare la proliferazione del granchio blu e supportare concretamente chi vive di pesca e acquacoltura". "Auspico che il Consiglio regionale voglia esprimere con forza il messaggio di un'istituzione locale che, di fronte a una crisi ambientale e socio-economica di tale portata, può rappresentare le istanze del territorio. Tuttavia - conclude Bernardis - è indispensabile che l'Unione Europea riconosca la serietà di questa emergenza e metta a disposizione strumenti concreti, senza ideologie e dando pieno sostegno alle Regioni e agli Stati membri. Se ciascuno farà la propria parte, potremo difendere la biodiversità dei nostri mari e tutelare il lavoro di tante famiglie che vivono di pesca e acquacoltura". ACON/COM/fa