VELO. V COMM: PLN LEGA, OK A MAGGIORANZA. PD, PAT-CIV E M5S NON VOTANO

Contrari Open e Avs. Lungo dibattito su burqa e niqab (ACON) Trieste, 13 mar - I gruppi di Centrodestra a favore, Avs e Open Sinistra Fvg contro, mentre Pd, Patto per l'Autonomia-Civica Fvg e M5S hanno scelto di non partecipare al voto. È questo l'esito politico della lunga discussione in V Commissione, sotto la presidenza di Diego Bernardis (Fp), sulla proposta di legge nazionale avanzata dal capogruppo leghista Antonio Calligaris. Una norma che si propone di rendere più esplicito il divieto di circolare in luoghi pubblici con il volto coperto, modificando la legge del 1975 che affiancava a quella prescrizione una frase, "salvo giustificato motivo" che - secondo lo stesso Calligaris, primo firmatario e relatore di maggioranza per l'Aula - "apriva una falla in base alla quale in questi ultimi vent'anni non è stato possibile sanzionare l'utilizzo del burqa e del niqab. Noi invece con queste modifiche stabiliamo un principio chiaro, inasprendo le contravvenzioni e le ammende. Perché la Lega - ha aggiunto il capogruppo del Carroccio - su questo argomento è sempre stata chiara, e non intende mercanteggiare al ribasso i diritti delle donne e dei minori". Calligaris ha inoltre sottolineato che "burqa e niqab non sono imposti dal Corano ma dalla tradizione islamica, e in ogni caso i valori supremi della persona non possono essere superati dai fondamentalismi religiosi". Aperta la polemica nei confronti dei gruppi di Opposizione che già nel corso della discussione generale avevano annunciato l'intenzione di non partecipare al voto: "Non si capisce quale sia la vostra posizione: dite di essere contro il velo integrale, ma è questo il momento per dimostrarlo". E a chi dai banchi delle minoranze gli faceva notare l'assenza di rappresentanti di Forza Italia in commissione, il primo firmatario ha ribattuto assicurando "di aver già ottenuto l'adesione di quel gruppo, come si vedrà in Aula". Al di fuori dell'intervento della leghista Lucia Buna ("In questa legge non vedo nessun accanimento, ma solo regole e contravvenzioni di cui in Italia abbiamo particolarmente bisogno. E non si parla esplicitamente di burqa o niqab ma solo di mezzi o indumenti che coprono il volto"), hanno parlato solo esponenti delle forze politiche di Opposizione. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha espresso fin da subito il suo no alla pln, dopo aver chiesto invano un rinvio della seduta per consentire lo svolgersi di audizioni: "È una norma costruita male, che avrebbe dovuto avere ben altro contenuto se l'obiettivo fosse stato davvero la tutela di donne e bambini. Ed è un atto strumentale visto che siamo in periodo pre-elettorale". Serena Pellegrino di Avs, che sarà relatrice di minoranza il prossimo martedì 18 in Consiglio, ha atteso il parere della Maggioranza sui suoi emendamenti - tutti bocciati, salvo quello nominalistico sulle "persone disabili" - prima di annunciare il voto contrario, dopo aver osservato che "in questa legge non c'è buona fede, è una norma strumentale portata in discussione in piena campagna elettorale. Si continua ad accendere i fari su un argomento che negli anni ha portato consenso al Centrodestra. E non c'è stato alcun coinvolgimento delle donne in questo processo". Concetti non dissimili ha espresso Rosaria Capozzi (M5S), che considera la norma Calligaris "aria fritta, in quanto esiste già la legge del 1975 che vieta l'uso di ciò che rende difficoltoso il riconoscimento delle persone, garantendo in questo modo le esigenze di sicurezza". Capozzi ha poi preannunciato la volontà di non partecipare al voto su emendamenti e testo finale. Analoga scelta da parte di Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), che nel corso dell'intervento più articolato della seduta ha riepilogato fatti e opinioni su burqa e niqab in Italia e all'estero, citando a più riprese l'esperienza francese e intravvedendo il pericolo, sulla base dei dati d'Oltralpe, "che vietando il burqa gli integralismi si alimentino anziché spegnersi". Anche Bullian è convinto che "la legge rappresenti una forzatura da parte della Maggioranza su un argomento che meriterebbe una legge organica e specifica". L'esponente del Patto-Civica ha poi citato la recente mozione di Forza Italia sull'opportunità di istituire un tavolo con le comunità islamiche in Fvg, "iniziativa che siamo disponibili a sostenere". In conclusione, la scelta di non partecipare al voto "non è dettata da ostilità di merito rispetto al principio generale di vivere a volto scoperto in una società libera come la nostra". Simile la posizione espressa dal gruppo del Pd, che ha ricordato "la mozione votata quasi all'unanimità nel 2019 sul divieto del volto coperto nei luoghi pubblici e la recente presa di posizione contro l'uso del niqab a scuola". Ma si tratta "di un tema complesso, che il Centrodestra cavalca rischiando di aumentare la radicalizzazione". Il gruppo dem ha inoltre contestato "l'assenza di chiarezza sul velo integrale a scuola, dove da parte del Governo si assiste a un vergognoso scaricabarile sui dirigenti scolastici, che non hanno il potere di decidere". ACON/FA-fc