ENERGIA. CAPOZZI (M5S): NUCLEARE 4°GEN, PROSPETTIVA PRIVA DI BASI

(ACON) Trieste, 12 mar - "Oggi l'Italia non produce energia nucleare, ma ne importa circa il 5% dalla Francia. Perciò, sentire Fedriga e Scoccimarro parlare di nucleare di quarta generazione e dirsi favorevoli a tale prospettiva, ci induce, in tutta onestà, a chiederci su quali basi possa concretizzarsi questa prospettiva, considerate anche tutte le incognite al riguardo. Sarebbe molto più coerente continuare nelle attività di ricerca e di sviluppo, invece, di citare approssimativamente un fantomatico nucleare di quarta generazione che, al momento, neppure esiste". Lo evidenzia, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5Stelle),in merito al delicato tema del nucleare, anche alla luce del recente dibattito scatenatosi dopo l'approvazione preliminare da parte del Governo di un disegno di legge tematico. "In questo momento, forse non a caso, l'Italia è l'unico Paese del G7 a non produrre energia nucleare. Senza dimenticare che le quattro centrali attive tra il 1964 e il 1990 - aggiunge l'esponente pentastellata - sono in fase di smantellamento, anche alla luce dei referendum dell'ormai lontano 1987 post Chernobyl e del 2011". "Quale sarebbe, dunque, il progetto che hanno in mente il presidente della Giunta regionale ('Fvg area di sperimentazione' e 'nucleare sicuro') e il suo assessore competente - si chiede Capozzi - per realizzare una sorta di Las Vegas energetica senza confronti? Visto e considerato che la maggior parte dei reattori operativi a livello mondiale appartiene ancora alla seconda generazione e che anche quelli di terza, certamente più sicuri ed evoluti, sono comunque fermi alcuni passi indietro alla favoleggiata rivoluzione delle strutture di quarta". "L'argomento è naturalmente di strettissima attualità, anche alla luce delle problematiche energetiche emerse a livello globale e, restringendo il campo geografico d'azione, vista anche l'urgente necessità di limitare sempre più il legame di sudditanza nei confronti della Russia. Senza dimenticare in questa fase pionieristica l'obiettivo della transizione energetica e della sostenibilità ambientale - sottolinea la rappresentante del M5S - che pone ulteriori dubbi e perplessità, pur nel desiderio comune (che è anche il nostro) di progresso e di evoluzione continua". "Persino in Cina e in Russia, per ora, si fanno i conti con semplici modelli. Come sempre, noi siamo pronti per discuterne senza preclusioni, ma su quali basi concrete? A occhio, parrebbe semplice propaganda per scansarsi davanti al passaggio del treno 'caro-bollette'. Soprattutto in mancanza di accurate analisi scientifiche e di report capaci di abbinare costi potenziali, tempistiche, eventuali benefici collettivi e pericolosi rischi per la collettività. Senza sapere se queste nuove tecnologie saranno in grado di produrre meno scorie radioattive e come verranno stoccate. Comunque - conclude Capozzi -, restiamo convinti che spetti ai cittadini esprimersi su un tema così delicato che può incidere sulle loro esistenze". ACON/COM/sm