NIQAB. BULLIAN (PATTO-CIV): NO A FORZATURA SU PDLN ANTI-VELO IN V COMM

(ACON) Trieste, 11 mar - "L'Ufficio di Presidenza della Quinta Commissione ha calendarizzato la discussione sul progetto di legge nazionale relativo al divieto di copertura del volto (Niqab e Burqa) con l'intento di portarlo nella seduta d'Aula della prossima settimana con una forzatura senza precedenti". Lo dichiara Enrico Bullian, consigliere regionale del gruppo Patto per l'autonomia - Civica Fvg nonché vicepresidente di opposizione proprio della V Commissione. "Dopo un primo Ufficio di presidenza per l'organizzazione dei lavori svoltosi il 10 marzo, dove il Centrodestra non aveva i numeri per far calendarizzare la discussione sulla legge a causa della defezione di FdI e alla mia indisponibilità, oggi - evidenzia Bullian - c'è stata la riconvocazione d'urgenza e la posizione di FdI è rientrata nei ranghi della Maggioranza". "Tuttavia - insiste l'esponente del Cenrosinistra - le ragioni per evitare questa farsa restano tutte valide e attuali: così si svilisce il ruolo delle istituzioni. Spero che la Conferenza dei Capigruppo ritenga di bloccare questo iter sciagurato. Non c'è nessuna reale motivazione di urgenza per imporre al Consiglio regionale la discussione su un progetto di legge che è e resta nazionale, in un Parlamento che - fra l'altro - sulla questione dibatte da decenni". "Pur condividendo, in linea di principio, la necessità di affrontare, anche da un punto di vista legislativo, il tema (è evidente, come più volte abbiamo già avuto modo di dire, che auspichiamo che in uno Stato di diritto, democratico e laico, si debba vivere a volto scoperto, sviluppando a pieno tutte le relazioni sociali e l'espressività connesse), riteniamo - incalza Bullian - che affrontare così in fretta una proposta di legge sia controproducente". "Anche nel merito - prosegue il consigliere - il testo proposto presenta evidenti criticità dal momento che questa materia non può essere affrontata solamente sotto il profilo di una norma antiterrorismo, ma servano azioni di accompagnamento di un eventuale divieto che, allo stato attuale, nemmeno sono state prese in considerazione in quanto si deve procedere all'interno di una legge organica e specifica e non ridotta alla questione pur importante della sicurezza". "Non accettiamo nemmeno il metodo adottato perché esclude una valutazione serena in Commissione e impedisce le audizioni dei soggetti interessati su una questione così complessa. Un esempio concreto di approccio più equilibrato - commenta Bullian - è la mozione di maggioranza presentata da Forza Italia, che prevede l'istituzione di un tavolo permanente con le comunità islamiche regionali, che abbiamo già anticipato di sostenere e che siamo disponibili a discutere immediatamente". "È invece un grande errore - sottolinea ancora l'esponente della Minoranza - agire senza aver ascoltato le parti: è opportuno audire queste realtà prima di procedere con l'approvazione di una legge in Consiglio Regionale che, di fatto, azzera l'utilità della mozione di Forza Italia e l'avvio del dialogo con il mondo musulmano che qui vive e lavora". "Infine - secondo Bullian - è da considerare grave l'anticipazione a mezzo stampa dell'inserimento di questo punto all'ordine del giorno della V Commissione per il 13 marzo, avvenuta ben prima che l'Ufficio di presidenza si fosse riunito e avesse deliberato". "La Lega, a partire dal suo capogruppo in Consiglio regionale, Calligaris, ha ridotto una problematica vera a una farsa, facendo decadere ulteriormente la credibilità delle istituzioni democratiche e laiche. Così - aggiunge Bullian - si amplifica la contrapposizione e non si risolvono le questioni: anche se alla fine la legge venisse approvata, con queste premesse sarà la meno rispettata della Repubblica perché, in assenza di un dialogo costruttivo, le donne islamiche che vogliono portare il velo integrale porteranno il velo associato alla mascherina, come sta già avvenendo in alcuni casi". "La verità - conclude il consigliere regionale di opposizione - è che a Calligaris e soci non interessa nulla dell'emancipazione delle donne musulmane, con le quali non c'è mai stato un confronto diretto. Il tutto mentre in varie sedi alcuni cittadini originari del Bangladesh iniziano a entrare legittimamente nelle organizzazioni politiche di Centrodestra". ACON/COM/red