(ACON) Trieste, 10 mar - "L'archeologia industriale fotografa
meravigliosamente il passato di un territorio, della sua
popolazione e della situazione sociale, abbracciando più ambiti
disciplinari che vanno da quello storico a quello economico oltre
che, ovviamente, a quello tecnologico che si innesta
perfettamente all'interno di quello architettonico e
ingegneristico".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di
Alleanza Verdi e Sinistra a margine della visita effettuata dalla
V Commissione alla 'Amideria Chiozza' di Ruda.
"Un importante complesso industriale - aggiunge Pellegrino - di
oltre 9.500 mq dove veniva lavorato il riso per creare amido per
vari utilizzi dalla cucina, alla farmaceutica, alla cosmesi ma
anche per l'alimentazione animale oltre che per uso domestico, e
il cui insediamento risale alla seconda metà del XIX Secolo. Un
manufatto dove erano impiegati oltre 150 dipendenti, in massima
parte donne, ed è stata attiva fino al 1986. Già ospedale da
campo durante la prima guerra mondiale, venne acquistato dal
Comune di Ruda nel 1991 e messo sotto la tutela della
Soprintendenza, oggi è in fase di ristrutturazione per diventare
museo e area polifunzionale con un'idea, nel futuro, anche
produttivo".
"È evidente - prosegue l'esponente di Avs - che i contributi
statali che sono arrivati dal 2017 a oggi non sono sufficienti
per portare a termine questo incredibile cantiere che ha visto
l'interesse anche di Cinecittà nel sito per girare un docufilm
proprio nella sala della ristrutturata macchina a vapore".
"La Giunta regionale dovrebbe impegnarsi per trovare quel denaro
necessario per arrivare alla chiusura dei lavori e dare alla
nostra regione un manufatto che darebbe lustro non solo a livello
locale, ma internazionale. Voglio infine ricordare - conclude
Pellegrino - che anche Louis Pasteur rimase affascinato dal
complesso industriale tanto da aver vissuto per un anno proprio a
Ruda, legato da una stretta amicizia con Luigi Chiozza, suo
compagno di studi a Parigi".
ACON/COM/sm