CULTURA. V COMM VISITA CANTIERE AMIDERIA A RUDA: AVANZA PROGETTO MUSEO

(ACON) Ruda (Ud), 10 mar - Un Comune di soli 2800 abitanti alle prese con un progetto da 12 milioni di euro già di per sé fa impressione. E se a questo aggiungiamo che i lavori in corso sono destinati a trasformare l'ex Amideria Chiozza in uno dei più importanti musei di archeologia industriale a livello nazionale ed europeo, ce n'è abbastanza per spiegare l'approfondito sopralluogo di questa mattina da parte dell'ufficio di presidenza allargato della V Commissione, radunato a Ruda dal presidente Diego Bernardis (Fp). Un appuntamento a cui non hanno voluto mancare Enrico Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), che è anche vicepresidente della Quinta, Massimiliano Pozzo, Manuela Celotti, Laura Fasiolo e Francesco Martines del Pd, Mauro Di Bert di Fedriga presidente, Alberto Budai della Lega, Massimo Moretuzzo del Patto-Civica, Rosaria Capozzi del M5S, Serena Pellegrino di Avs e Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. È stata l'occasione, per dirlo con le parole di Bernardis, "per vedere da vicino un grande progetto di recupero, finanziato anche con fondi regionali. Il complesso dell'amideria Chiozza è un vero gioiello, un patrimonio per l'intero Friuli Venezia Giulia ma anche per l'Italia e l'Europa". Il presidente della Quinta condivide perciò l'auspicio espresso dall'ingegnere e architetto Edino Valcovich - che nella prima parte della visita aveva riassunto ai consiglieri la vicenda umana e imprenditoriale di Luigi Chiozza - circa la possibilità "di inaugurare una prima parte degli spazi museali nel 2028, quando ricorrerà il bicentenario della nascita del chimico-imprenditore". In totale sintonia il vicepresidente Bullian, che ha osservato come "la figura di Chiozza sia ancora ampiamente sottovalutata, quasi misconosciuta. Questa visita ci ha permesso di comprenderne la portata e di incoraggiare il progetto di valorizzazione. Da ex amministratore comunale, poi, sono solidale con il sindaco di Ruda perché comprendo cosa significhi assumersi la responsabilità di un cantiere da 12 milioni". E' stato infatti proprio il primo cittadino, Franco Lenarduzzi, a illustrare la storia della fabbrica, che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento fu un'azienda all'avanguardia, capace di estrarre l'amido dal riso per rifornire l'industria dei panni e dei tessuti, ma anche quella alimentare e farmaceutica. Una produzione con tecnologie innovative resa possibile dalla passione e dall'ingegno del chimico triestino Luigi Chiozza, compagno di studi e amico di Louis Pasteur prima di avviare l'avventura imprenditoriale in Friuli. L'attività dell'amideria - che ha la peculiarità di conservare ancora intatti e in buono stato diversi macchinari d'epoca, tra i quali una macchina a vapore di produzione ceka e targata Skoda - continuò fino al 1986, poi il complesso venne vincolato dalla Soprintendenza e acquistato dal Comune, nel 1991. Negli ultimi dieci anni sono arrivati da diverse fonti - Regione, Stato e canali europei - contributi per un totale di 12 milioni di euro, necessari a mettere in sicurezza la struttura e ad avviare la realizzazione di un ambizioso progetto: far diventare l'amideria Chiozza un museo di archeologia industriale, accanto al quale prevedere spazi per il terziario avanzato. Un modo per far convivere passato e futuro, insomma. Ma le difficoltà per un piccolo Comune non mancano - ha riferito ancora Lenarduzzi - "perché noi, unica stazione appaltante, paghiamo regolarmente le ditte, inviamo a Roma le fatture ma poi siamo costretti a un lungo e oneroso lavoro di rendicontazione". "Questa visita della Commissione - ha concluso il sindaco di Ruda - ci fa particolarmente piacere perché dimostra la vicinanza della Regione: spero che d'ora in poi condurremo insieme questa battaglia". Il responsabile unico di progetto Tommaso Cacciavillani, punto di riferimento dei lavori assieme a Walter Toniatti, ha infine dettagliato i contenuti del restauro, dapprima nella sala consiliare municipale e poi direttamente all'amideria della frazione di Perteole, dove i tecnici hanno risposto alle numerose domande di approfondimento poste dai consiglieri regionali. ACON/FA-rcm