(ACON) Trieste, 8 mar - "La decisione di esternalizzare i
servizi infermieristici e di supporto al pronto soccorso di
Latisana cambia radicalmente il sistema sanitario territoriale e
l'equilibrio del bilancio aziendale. È necessario che i sindaci
vengano riconvocati per fare chiarezza su una scelta che
risulterebbe non essere stata discussa con loro e che impatta
direttamente sul futuro della sanità pubblica".
A dichiararlo in una nota stampa è la consigliera regionale del
Patto per l'Autonomia - Civica Fvg, Simona Liguori che chiede con
forza "un confronto istituzionale su un tema che incide
sull'organizzazione dei servizi e sulla gestione delle risorse
pubbliche".
"Nell'ultimo anno il gruppo infermieristico e gli Oss hanno
affrontato efficacemente i cambiamenti organizzativi - prosegue
Liguori -. Tanto che gli obiettivi di budget erano stati
raggiunti e gli indicatori del pronto soccorso erano in linea con
quanto atteso. Non c'era alcuna emergenza che giustificasse una
misura così drastica, eppure si è deciso di modificare
radicalmente l'assetto del personale. La scelta di affidare a
privati questi servizi quali ricadute avrà sul personale ora in
servizio al PS?"
"In questi mesi - aggiunge l'esponente dei civici - il personale
sanitario del pronto soccorso di Latisana ha dimostrato di poter
operare in modo autonomo e adeguato, garantendo la copertura dei
turni senza necessità di nuove assunzioni. Perché allora si è
scelto di smantellare un gruppo di lavoro efficiente? Con
l'esternalizzazione si rischia di frammentare la qualità del
servizio e di creare disagi proprio nei momenti più critici
dell'anno, come il periodo estivo. Oltre alle implicazioni
operative, la modifica al Pal avrà ripercussioni dirette sul
bilancio dell'Asufc, deviando risorse pubbliche verso il privato.
E su queste scelte e le loro conseguenze deve essere attivato un
confronto trasparente con gli amministratori locali".
Per questo motivo, Simona Liguori ribadisce "la necessità di
riconvocare l'Assemblea dei sindaci: Non possiamo accettare che
decisioni di questa portata vengano prese senza un'adeguata
condivisione con chi rappresenta i territori. La sanità pubblica
merita scelte ponderate e trasparenti, che tengano conto delle
reali esigenze dei cittadini e non di logiche imposte dall'alto".
"Se da un punto di vista normativo concedo il beneficio del
dubbio, sotto il profilo istituzionale ed etico ci troviamo di
fronte all'ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei
sindaci e dei Consigli comunali democraticamente eletti dai
contribuenti" - prosegue la nota stampa - Il parere espresso dal
Cal era sì favorevole, ma relativo ad un documento che
successivamente ha subito modifiche ed integrazioni, un'azione
bastevole a richiedere un nuovo confronto con i territori più
trasparente e rispettoso dei ruoli se messo in paragone a quanto
rilevato finora".
ACON/COM/sm