(ACON) Trieste, 7 mar - "Che sia una giornata di autentica
riflessione e non di simpatico folklore consumistico; una
giornata di ferma consapevolezza e di propositi concreti. Più di
ieri, meno di domani".
Lo auspica in una nota la consigliera regionale Rosaria Capozzi
(Movimento 5 Stelle), anticipando la data dell'8 marzo, Giornata
internazionale dei diritti delle donne.
"A distanza di tanti anni dalla sua istituzione, purtroppo,
ancora poco è stato fatto - aggiunge la Capozzi - per raggiungere
una doverosa parità di genere. Questo è un obiettivo
imprescindibile sul quale è necessario lavorare ancora molto
duramente e con convinzione in maniera trasversale, perché siamo
più che mai ben lontani dal poter festeggiare realmente l'8
marzo, invece di considerarlo solo un momento prezioso di
sensibilizzazione e responsabilizzazione".
"La parità di genere, mi pare evidente, non costituisce un fatto
meramente concettuale - precisa la pentastellata, ripetendo un
concetto a lei caro già espresso più volte davanti agli organi
dell'Assemblea legislativa regionale - ma, anzi, si tratta invece
di un elemento soprattutto sostanziale. I recenti e sempre più
frequenti episodi di violenza costituiscono forse l'elemento più
eclatante, tuttavia vi sono anche altre forme di coercizione e di
sopraffazione che vanno individuate, combattute ed estirpate".
"Una lotta e un'applicazione costante devono tendere non solo al
rispetto dei diritti delle donne, ma anche - sottolinea la
consigliera - a una piena emancipazione che parte dalla sfera
familiare, passa per quella sociale e si conclude in quella
lavorativa. Ecco perché ho invocato più volte la creazione di
meccanismi premiali, alcuni dei quali recepiti, orientati a
favorire l'adozione di politiche tese al raggiungimento della
parità di genere".
"Non basta, dunque, crogiolarsi nella certezza di un livello di
scolarità più alto rispetto gli uomini, questo deve costituire
solo un lusinghiero punto di partenza. La parità va altresì
conseguita - conclude la Capozzi - applicando queste fortissime
basi culturali per ottenere una maggiore rappresentatività a
livello professionale e lavorativo, ma anche a livello politico e
istituzionale, trasformandola in forza occupazionale e in
eguaglianza retributiva certa".
ACON/COM/rcm