(ACON) Trieste, 6 mar - Per il Consorzio di bonifica Cellina
Meduna (Cbcm), il direttore generale Massimiliano Zanet ha
descritto alla II Commissione consiliare il comprensorio forte
dei suoi 95 anni di vita, 37 Comuni per una superfice di 115.600
ettari, di cui 25.112 irrigati, 1.636 chilometri di condotte, 600
chilometri di canalizzazioni, 23 impianti di pompaggio, 14.000
ettari a bonifica, 16 impianti di produzione elettrica da fonti
rinnovabili, 12.370 ditte consorziate (11.830 agricole e 540
extragricole), 78 dipendenti tra tecnici e amministrativi.
Zanet ha quindi spiegato che il Consorzio svolge attività di
bonifica, ma anche di manutentive e di implementazione della
complessa rete irrigua a servizio della parte nord del
territorio, costituita da due zone principali (zona Cellina e
zona Meduna), entrambe con un'estensione di circa 12.500 ettari.
Per quanto riguarda la prima, fondamentali sono gli invasi di
Barcis e Ravedis, che complessivamente sono in grado di
garantire, piogge permettendo ha fatto presente il direttore,
30mila metri cubi di acqua da utilizzare durante la stagione
irrigua. Per la zona Meduna si citano invece gli invasi della Val
Tramontina (Ca' Zul, Ca' Selva e Ponte Racli), che
complessivamente sono in grado di garantire circa 60mila metri
cubi d'acqua per l'irrigazione.
Senza gli invasi, ha commentato Zanet, l'attività agricola
nell'alta pianura del Pordenonese sarebbe decisamente più
difficile e avara in termini di produzione: la loro presenza è di
fondamentale importanza.
Oltre a realizzare interventi di manutenzione sui corsi d'acqua
di classe 2 in regime di delegazione amministrativa dalla
Regione, il Cbcm esegue manutenzioni ordinarie sul reticolo
idrografico superficiale della Bassa Pordenonese che interessa
una superficie di oltre 14.000 ettari. Il Consorzio sta ampliando
le superfici a ruolo, con l'obiettivo di operare sull'intera area
della Bassa. Inoltre ha stipulato convenzioni con numerosi Comuni
per la manutenzione dei corsi d'acqua di classe 5.
Fondamentale, infine, la difesa idraulica del territorio
attraverso la diga di Ravedis, ubicata in comune di Montereale
Valcellina, progettata per il contenimento delle piene del
torrente Cellina e che da più di 15 anni salva il Pordenonese,
cosa che dovrebbe far riflettere sulla futura pianificazione dei
bacini idrografici, visto che per il Livenza a oggi si è
costruita solo quella diga, è stato evidenziato.
Passando a descrivere le opere di recente ultimazione, si è
appreso che sono 9 per un totale di 12.535.088 euro, 4 di
conversione e ampliamento dell'irrigazione a beneficio di circa
1.300 ettari, mentre le altre 5 sono di difesa e manutenzione
idraulica su rete di classe 2 e 4. Dei 9 progetti, i maggiori
sono: per il canale di Villa Rinaldi, la conversione degli
impianti irrigui da scorrimento ad aspersione su una superficie
di circa 350 ettari nei comuni di Fontanafredda, Roveredo in
Piano e Porcia (3.012.115 euro); la stazione di pompaggio del
canale di San Quirino-Roveredo e relative condotte su una
superficie di 490 ettari in comune di San Quirino (3.254.973
euro); il potenziamento di pompaggio e relative condotte a
servizio della zona tra l'abitato di Arzene, Valvasone e Casarsa
della Delizia (2.100.000 euro); l'irrigazione nella Bassa
Pordenonese nei comuni di Cordovado, Morsano al Tagliamento, San
Vito al Tagliamento e Sesto al Reghena (3.300.000 euro).
Sono invece 18 le opere in corso, per 13.064.711 euro: 11
interventi di manutenzione idraulica su rete e infrastrutture
irrigue, 6 opere di difesa e manutenzione idraulica su rete di
classe 2 e 4. In questo caso, le principali sono la manutenzione
nell'ambito del comprensorio consorziale nei comuni di Maniago,
Vivaro, Valvasone-Arzene e S. Martino al Tagliamento, per
1.353.122 euro; il rifacimento del rivestimento della roggia dei
Molini, a San Giorgio della Richinvelda, per 1.397.959 euro; la
manutenzione dei corsi d'acqua, delle opere idrauliche di
bonifica e irrigue del canale Maraldi, a Cavasso Nuovo e Meduno,
per 1.101.021 euro; il rifacimento del tratto del rivestimento
della roggia di Maniago, per 1.342.041 euro; la sistemazione
degli scarichi della diga di Ravedis, per 3.750.000 euro.
Infine, sono 7 le opere in avanzata fase di progettazione, per un
totale di 9.916.710 euro, di cui 5 milioni di euro previsti solo
per il primo lotto di opere per l'incremento della resilienza
della rete irrigua in zona Cellina, 2 milioni per la
riconversione irrigua sempre in quella zona e 1.982.710 euro per
la trasformazione irrigua da scorrimento ad aspersione in comune
di San Giorgio della Richinvelda.
2 - segue
ACON/RCM-fa