Salute: Riccardi, da bisogno sanitario a bisogno sociale e di salute

"Il modello di organizzazione sul quale riversiamo le risorse deve essere coerente col bisogno dei cittadini" Udine, 6 mar - "Il convegno di oggi rappresenta un momento importante di formazione e riflessione, anche perché esprime cultura e pensiero: è proprio attraverso questi strumenti che tutti noi siamo chiamati ad assumere decisioni inderogabili nel momento storico più difficile della storia del Servizio sanitario nazionale". Lo ha sottolineato l'assessore alla Salute, Disabilità e Politiche sociali del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto oggi, nell'auditorium Comelli, nella sede di Udine della Regione, al convegno formativo "La metodologia del budget di salute in Friuli Venezia Giulia: orizzonti condivisi per la costruzione di progetti personalizzati comunitari", per l'organizzazione della Regione e dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina. L'assessore Riccardi ha fatto notare come, nel tempo che stiamo vivendo, valgano "principi che non garantiscono più l'equità rispetto alla capacità di risposta ai bisogni di salute delle persone: questo ci pone davanti al rischio di non rispettare il dettato costituzionale. Ciò è accaduto perché il modello vigente non risponde al reale bisogno di salute delle persone che, tradizionalmente, abbiamo immaginato come sistema di organizzazione e di risposta del Servizio sanitario nazionale: è questo il nocciolo vero della questione, attorno al quale va sviluppato un pensiero indipendentemente. Sono certo riusciremo a raggiungere e a conquistare questo nuovo, necessario traguardo, superando vecchi muri e passate e nuove resistenze". "Siamo protagonisti di una stagione nella quale, fortunatamente in questa Regione, abbiamo buone disponibilità economico-finanziarie, ma viviamo anche un'epoca segnata dal numero più limitato di competenze professionali - ha ricordato Riccardi -. È necessario fare esercizio di pensiero per capire come stiamo investendo le risorse: il modello di organizzazione sul quale le riversiamo deve essere, infatti, prima di tutto coerente col bisogno dei cittadini. Quello che abbiamo ereditato, invece, è un modello ancora troppo concentrato sull'acuzie e meno sull'esigenza di salute delle comunità: il rapporto tra bisogno sanitario e bisogno sociale ha modificato i due addendi che compongono la capacità di risposta. Per questo dobbiamo avere tutti la forza e il coraggio di prendere atto di questa situazione, in primo luogo, e quindi intervenire in maniera importante rispetto a quelle che sono le capacità di organizzazione di un sistema". "Questo vale anche per il sistema della salute mentale: dobbiamo avere il coraggio di andare in fondo a interrogarci sulle ragioni dei nostri modelli di organizzazione, figli di una storia alla quale, certo, noi dobbiamo rispetto ma che dobbiamo aggiornare e adeguare alla società mutata di oggi e del prossimo futuro", ha aggiunto Riccardi. "La capacità con la quale noi affrontiamo i nostri problemi non si ferma dove finisce un disagio, perché a volte addirittura si sovrappone a un altro, con necessità, per essere affrontato, di multidisciplinarietà, di diverse competenze, anche di nuove idee, soluzioni e architetture mai immaginate. Il budget di salute, ad esempio, non è un composto da somme di prestazioni: lo dobbiamo considerare un investimento nella vita delle persone. Così come sono convinto dell'indispensabilità della sussidiarietà, per sprigionare quell'energia straordinaria che ha consentito, negli anni, di raggiungere dei risultati che altrimenti il sistema istituzionale da solo non avrebbe garantito". ARC/PT/pph