(ACON) Trieste, 3 mar - "Il contrasto all'inverno demografico
che attanaglia anche il Friuli Venezia Giulia va perseguito
seguendo tutte le strade possibili. Tra queste l'agevolazione
dell'accesso alle prestazioni relative alla procreazione
medicalmente assistita (pma). È necessario dunque, da parte della
Regione, una spinta forte visto che il Fvg ha un record
tutt'altro che invidiabile, con il secondo tasso più basso di
natalità in Italia".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) che attraverso un'interrogazione ha portato in Aula la
questione, chiedendo in particolare alla Giunta "come intenda
intervenire in relazione all'aumento del limite a 46 anni per le
donne per l'accesso alle prestazioni relative alla procreazione
medicalmente assistita previsto dai lea (livelli essenziali di
assistenza), che includono le prestazioni di pma di I e II
livello e la pma eterologa tra quelle garantite dal sistema
sanitario nazionale".
L'auspicio, continua l'esponente dem, è che "il supporto alle
coppie che desiderano un figlio e che hanno difficoltà nel
concepimento diventi una delle strategie da sostenere anche
attraverso la riduzione del ticket sanitario e il potenziamento
dei servizi pubblici, così da garantire il più ampio accesso
possibile a questi interventi".
"Non si tratta di scelte banali - conclude Celotti - perché
maggiori richieste, a parità di personale dedicato, significa
tempi di attesa più lunghi e quindi maggiore ricorso alle
prestazioni private, con il conseguente discrimine tra chi può e
chi non può, come avviene per tutte le altre prestazioni".
ACON/COM/fa