"Su questo tema nessun impegno è mai sufficiente. Ma le risorse
Fvg raddoppiate dal 2018 al 2024 testimoniano una progressione"
Trieste, 26 feb - "Sulla violenza di genere dobbiamo fare di
più, ma non riconoscere lo sforzo che si sta facendo da anni in
Friuli Venezia Giulia è una forma di ingratitudine non verso chi
governa ma verso i tanti operatori che si dedicano ogni giorno a
un'attività complessa, delicata e articolata e che meritano il
nostro rispetto".
Lo ha affermato in Aula del Consiglio regionale l'assessore alla
Salute Riccardo Riccardi.
"Un conto è dire che contro la violenza di genere si deve fare
sempre di più - ha aggiunto -, altro è affrontare questa materia
con un approccio semplicistico e semplificato".
Riccardi ha ricordato che "il Friuli Venezia Giulia attua da anni
una programmazione contro ogni forma di violenza, al fine di
garantire la massima tutela delle donne e dei loro figli che
subiscono maltrattamenti, a partire dal proprio contesto
familiare. La Regione altresì valorizza percorsi di presa in
carico integrata con i servizi territoriali avvalendosi anche del
contributo delle esperienze e competenze professionali degli enti
del Terzo settore, con esperienza nello specifico settore".
In Friuli Venezia Giulia si contano 8 Centri antiviolenza, con
circa 1600 donne in carico, 17 sportelli territoriali, 20 Case
rifugio,10 Case di semiautonomi, 3 Centri per autori di violenza
con circa 350 utenti uomini in carico. Gli 8 centri sono
collocati: 1 a Trieste, 1 a Monfalcone, 1 a Grado, 1 a Gorizia, 2
a Udine, 1 Tolmezzo e 1 a Pordenone e nel 2025 si aprirà anche il
Centro di Latisana.
Una riprova dell'impegno dell'Amministrazione regionale viene
anche dai numeri - ha sostenuto Riccardi -: "Le risorse regionali
sul tema sono passate dai 965.000 euro del 2018 ai 1.809.000 euro
del 2024".
L'assessore ha evidenziato che nel 2022, è stata introdotta
inoltre una nuova misura regionale, integrativa a quella
nazionale sul Reddito di libertà, istituito con D.P.C.M. del 17
dicembre 2020, destinata a donne sole ovvero con figli minori, in
carico ai centri antiviolenza e ai servizi sociali e finalizzata
a sostenere percorsi di fuoriuscita dalla violenza. "Questa
misura vuole favorire l'acquisizione dell'autonomia delle donne
stesse, e in particolare l'autonomia abitativa, la riacquisizione
dell'autonomia personale nonché il percorso scolastico e
formativo dei figli/delle figlie minori a carico". Nel 2022, 2023
e 2024 la Regione Friuli Venezia Giulia ha integrato il fondo
nazionale con risorse del bilancio regionale per euro 250.000,00
per ciascun anno, garantendo il finanziamento di circa 100
domande totali, di cui il 50% finanziate da risorse regionali.
"Si è ritenuto prioritario - ha aggiunto l'assessore - il
processo di accreditamento di tutte le strutture dedicate al
contrasto della violenza di genere anche per le indicazioni
previste nelle intese Stato-Regioni in materia. Il Piano
triennale regionale degli interventi per il contrasto alla
violenza e alle discriminazioni sarà redatto successivamente alla
fine del processo di accreditamento e auspicabilmente nel 2025".
Per quanto riguarda gli interventi nelle scuole, infine, come è
stato riferito in Aula da Riccardi, è stato emanato un avviso
pubblico con un finanziamento di circa 235.170,00 euro per
interventi di prevenzione, comunicazione, sensibilizzazione e
monitoraggio. Sono stati approvati 10 progetti presentati da 10
amministrazioni locali in collaborazione con i Centri
antiviolenza e l'associazionismo di riferimento che prevedono
interventi presso le comunità di riferimento in particolare nelle
scuole di ogni ordine e grado sui temi dell'educazione
all'affettività, la lotta agli stereotipi e contro ogni forma di
discriminazione.
ARC/PPH/gg