(ACON) Trieste, 25 feb - "La decisione di sospendere
improvvisamente i gruppi di supporto per le persone affette da
degenerazione neurocognitiva è un atto grave e irresponsabile che
colpisce le persone più fragili e le loro famiglie, privando le
persone malate e chi se ne prende cura di un sostegno
fondamentale, senza alcuna spiegazione plausibile".
Così il consigliere Francesco Russo, del Partito Democratico, e
la consigliera Giulia Massolino, del Patto per l'Autonomia -
Civica Fvg, denunciano in una nota la scelta di sospendere le
attività del gruppo di supporto per persone con demenza, attivo
da vent'anni nella microarea di Trieste.
"Ci troviamo di fronte a un atto inaccettabile che mina la
qualità della vita delle persone partecipanti ai gruppi e delle
loro famiglie - dichiara Francesco Russo -. La Regione ha scelto
di interrompere un servizio ventennale che non solo rallentava il
declino cognitivo dei pazienti e offriva loro opportunità di
socialità, ma forniva anche un fondamentale supporto a chi si
prende cura di loro ogni giorno. È una scelta miope,
ingiustificabile e in contrasto con le evidenze medico
scientifiche".
"La riattivazione neurocognitiva, rientrante nei Livelli
essenziali di assistenza (Lea), contribuisce a evitare o a
ritardare l'ipotesi di istituzionalizzazione, con evidenti
vantaggi per le persone affette dalla patologia, per le famiglie
stesse, ma anche per la società tutta - prosegue Giulia Massolino
-. L'eliminazione improvvisa delle attività ha generato forte
allarme tra le famiglie delle e dei pazienti, che si trovano ora
private di un supporto fondamentale senza alcuna alternativa.
Solo a Trieste ci sono oltre 6000 persone affette da demenza e la
situazione è destinata ad aggravarsi con l'aumentare
dell'aspettativa di vita: bisogna urgentemente elaborare una
strategia per potenziare, ampliare e moltiplicare tali gruppi di
supporto, anziché eliminarli, anche per ridurre la spesa
sanitaria a valle".
"Quali sono le motivazioni che hanno portato a questa decisione?
Su quali evidenze si basa una scelta che va contro ogni logica di
tutela della salute pubblica? Chi si assume la responsabilità di
un atto che rischia di aggravare il quadro clinico di centinaia
di persone?"- incalzano i consiglieri Russo e Massolino che hanno
presentato un'interrogazione per chiedere alla Giunta di fare
chiarezza.
"Non solo pretendiamo risposte - spiegano -, ma vogliamo che
questo servizio venga immediatamente riattivato e potenziato su
tutto il territorio regionale. Il benessere della cittadinanza
non può essere sacrificato per scelte politiche discutibili e
prive di ogni razionalità".
Russo e Massolino invitano "la Giunta regionale ad assumersi le
proprie responsabilità e a garantire il ripristino immediato dei
gruppi di supporto, affinché le persone affette da disturbi
neurocognitivi possano continuare a ricevere l'assistenza che
meritano".
ACON/COM/sm