(ACON) Trieste, 25 feb - Nella fase di replica i relatori delle
Opposizioni hanno ribadito quanto affermato in apertura con
alcune precisazioni a seguito degli argomenti trattati in
discussione del ddl 38.
Secondo Serena Pellegrino (Avs), si tratta di "una legge tardiva
fatta con grande fretta. In questo disegno di legge non sono
chiare le regole per la definizione della natura dei progetti che
possono essere presentati, creando troppa indeterminatezza e
mancanza di controllo".
Ribadendo l'approccio pragmatico da parte della sua parte
politica a tutti gli aspetti della norma in discussione, Giulia
Massolino del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg ha affermato la
necessità di "restituire alla Regione un ruolo da protagonista
nell'indirizzo degli investimenti: bisogna valutare con
attenzione da chi vengono proposti i progetti per evitare
speculazioni. Il tema è molto complesso e ci sono dei grossi
rischi".
Gli impianti a biometano sono stati invece al centro della
replica del dem Andrea Carli che, leggendo alcune osservazioni
rilevate in questi giorni da parte di una delle maggiori
organizzazioni di imprenditori agricoli in Italia sui diversi
impianti in via di studio nel Pordenonese, ha sottolineato la
necessità di includere nella norma "linee puntuali anche su
questo tipo di installazioni di energia rinnovabile".
In chiusura, l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente e
dell'energia, Fabio Scoccimarro, ha rassicurato l'Aula
sull'intento comune a tutte le parti politiche in merito alle
tutele ambientali incluse nel ddl 38, rimarcando la necessità di
fare fronte comune "quando si parla di non divorare ambiente e
bellezza. La legge si pone come obbiettivo quello di
regolamentare e arginare il proliferare di impianti a svantaggio
dei territori e delle aree agricole. Non siamo mai stati inerti
davanti ad alcun colosso internazionale", ha incalzato
Scoccimarro in risposta ad alcune accuse sorte nel corso della
discussione da parte delle Opposizioni.
Sul gran numero di emendamenti ricevuti, l'assessore ha
sottolineato che "le bocciature alle proposte arrivano soltanto
per irregolarità formali che potrebbero inficiare il lavoro
svolto".
4 - fine
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