FOTOVOLTAICO. DISCUSSIONE/3: CELOTTI E MORETUZZO

(ACON) Trieste, 25 feb - "Questo ddl rappresenta, per l'importanza del tema e per la criticità della situazione che si è andata definendo in questi anni, un passaggio fondamentale per l'Assemblea legislativa del Fvg. C'è assoluta necessità di ottemperare agli obiettivi degli Accordi di Parigi e, al contempo, ci troviamo di fronte a una situazione in cui la transizione energetica non è stata governata perché sono mancate scelte strategiche cruciali. Troppo poco a riguardo è stato fatto anche dalla Regione". È quanto affermato dalla consigliera Manuela Celotti (Pd) durante la discussione in Aula sul ddl 38 in materia di installazione di impianti a fonti rinnovabili. "Una buona legge di una Regione a Statuto speciale come la nostra - ha detto ancora l'esponente dem - dovrebbe osare di più, adottando una strategia coraggiosa per spingere gli investimenti sulle aree idonee perchè il loro prioritario utilizzo già probabilmente basterebbe a raggiungere gli obbiettivi di produzione energetica assegnati al Fvg entro il 2030. La discussione dell'occupazione delle aree agricole e delle aree non idonee dovrebbe avvenire solo previa saturazione di quelle idonee. La domanda, quindi, è se questa norma riuscirà ad essere innovativa ed efficace su tale aspetto". Secondo Celotti è "inoltre, necessario un maggiore confronto con il territorio e, in particolare, con i Comuni, perché oltre ai vincoli nazionali e regionali vanno assunti anche quelli individuati dagli enti locali che sono significativi per un progetto di protezione e sviluppo del territorio". L'esponente del Pd ha quindi anticipato che "gli emendamenti presentati puntano a migliorare il disegno di legge cercando di renderlo più incisivo, coniugando gli obiettivi di produttività e sostenibilità". A chiudere la discussione generale prima delle repliche di relatori e Giunta è il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, secondo il quale "vi è stato un ritardo da parte del Fvg nella possibilità di ampliare gli spazi di specialità regionale che avrebbero permesso di allargare le azioni di manovra sul tema energetico", mentre "una colpa dell'Ue è quella di aver lasciato troppo spazio al libero mercato e alle aziende nei processi di transizione ecologica". "Dall'ultimo report diffuso a Gennaio da Arpac - ha detto ancora Moretuzzo - emerge che nella pianura friulana la temperatura mensile è stata più alta di 2,5 gradi rispetto all'ultimo decennio, mentre gli apporti di neve fresca nel gennaio 2025 non hanno superato i 3 cm. Lo spessore dello stato nevoso al suolo rimane più basso rispetto agli ultimi 50 anni su tutto l'arco alpino regionale. Con questo scenario dobbiamo capire come essere proattivi verso la transizione energetica". "Èd è proprio questo aspetto - ha concluso il capogruppo autonomista - che non viene affrontato, a nostro parere, adeguatamente nel ddl 38. Per questo abbiamo presentato degli emendamenti che mirano ad incentivare investimenti corretti sulle aree idonee rispetto ad una serie di possibilità e di risorse che oggi la Regione ha a disposizione". 3 -segue ACON/SM-fc