Energia: Scoccimarro, legge di equilibrio tra impianti e territorio

L'assessore è intervenuto in Consiglio sul ddl per l'istallazione di produzione di rinnovabili in Fvg Trieste, 25 feb - "Una norma di buon senso, di equilibrio e concretamente attuabile, che andrà a regolamentare e ad arginare il proliferare anche di quegli impianti fotovoltaici che penalizzano alcuni territori e alcune aree a destinazione agricola. Su questo saremo la prima Regione in Italia a normare con efficacia in modo compiuto e funzionale, cioè senza andare allo scontro con altre istituzioni o fonti di diritto superiore". Lo ha detto oggi a Trieste in sede di Consiglio regionale l'assessore Fabio Scoccimarro intervenendo nel corso del dibattito sul disegno di legge 'Norme per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili sul territorio regionale'. "Continuiamo a pensare - ha affermato l'esponente della Giunta - che l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili e l'indipendenza energetica da soggetti terzi siano indispensabili, restando però nel solco tracciato dalla nostra idea di sviluppo sostenibile e quindi a garanzia del tessuto agricolo e delle attività economiche a esso collegate, nonché della tutela paesaggistica del territorio del Friuli Venezia Giulia". Nel dettaglio, come ha spiegato l'assessore, l'individuazione di superfici idonee favorisce la diffusione delle energie rinnovabili attraverso procedure accelerate di autorizzazione. Le aree privilegiate includono siti già utilizzati per impianti simili, aree bonificate, cave dismesse, zone degradate e superfici edificabili. Inoltre, vengono considerate le aree industriali, artigianali, logistiche e altre non adatte a usi alternativi. L'obiettivo è ottimizzare l'uso del territorio, minimizzando l'impatto paesaggistico e ambientale. "In particolare - ha aggiunto Scoccimarro - la Regione vuole facilitare l'utilizzo delle aree militari dismesse per la realizzazione degli impianti: rendere appetibili tali aree, infatti, ha il duplice obiettivo di riqualificare spazi altrimenti non utilizzabili e che spesso, per gli enti locali, sono un peso, oltre a quello di produrre energia da fonti rinnovabili". Come ha rimarcato l'assessore, parallelamente c'è la volontà di limitare nuovi impianti nelle aree non idonee, ossia quelle ricomprese nel perimetro di beni sottoposti a tutela, stabilendo fasce di rispetto con un'ampiezza massima di sette chilometri per questi siti. Infine, in linea con la volontà del Governo, l'individuazione delle aree vietate riguarda l'installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra nelle zone classificate agricole. Tra le più importanti novità della norma, come ha evidenziato Scoccimarro, vi è l'introduzione, nelle aree classificate agricole, della valutazione asserita, solo se la superficie agricola contigua sarà pari almeno a nove volte la superficie occupata dall'impianto insistente sul territorio dello stesso Comune o dei Comuni contermini, e a condizione che la copertura della superficie dell'impianto da realizzare, sommata a quella degli impianti della stessa tipologia autorizzati nelle medesime aree, non superi il 3 per cento della superficie agricola del territorio comunale. Infine, l'assessore ha ribadito l'impegno della Regione in relazione al supporto tecnico ai Comuni per quanto riguarda l'elaborazione della cartografia del territorio e quindi la completa attuazione della legge. ARC/GG/ma