FOTOVOLTAICO. DISCUSSIONE/2: POZZO, MARTINES, MORANDINI E FASIOLO

(ACON) Trieste, 25 feb - "Riconosco l'impegno tecnico delle direzioni regionali Ambiente e Agricoltura, però rimango critico verso la norma e consiglio alla Maggioranza di essere prudente ad esaltarne i contenuti". Così Massimiliano Pozzo (Pd), in occasione della discussione generale in Aula sul disegno di legge 38 per l'installazione di impianti a fonti rinnovabili in Friuli Venezia Giulia. "È una legge tardiva per il numero degli impianti che, nel frattempo, sono sorti senza governo. Dobbiamo valorizzare la transizione energetica gestendola e guidandola. Ho dubbi anche sulla tenuta di questa norma - ha proseguito Pozzo - e sulla sua applicazione. Aree non idonee non significa che sono vietate, questo va chiarito, e le conosceremo solo tra 12 mesi. Nel frattempo, temo che ci sarà un aumento degli insediamenti. Inoltre nelle aree idonee le installazioni saranno più onerose e questo sarà un deterrente". Dubbi infine, per il dem, anche sul biometano. "Emanato il decreto 199/2021, mi chiedo perché non si sia potuto fare subito un provvedimento, visto poi che ora come allora si parla di aree idonee e non idonee, non è cambiato nulla", ha proseguito il collega di Gruppo, Francesco Martines. "Non dobbiamo guardare solo al maggior numero di impianti installati - ha detto il consigliere di Centrosinistra - ma anche alle domande presentate, incrementate del 225%, oltre a quelle che arriveranno: come le gestiranno i Comuni? La Regione acceleri il percorso per svincolare i siti militari dal demanio o l'utilizzo delle caserme dismesse resterà solo un sogno". Non ultimo, per Martines, la possibilità di speculazione da parte dei grandi proprietari terrieri. Di tenore diverso il discorso di Edy Morandini (Fedriga presidente): "Non amo i parchi fotovoltaici a terra, specie se in terreni agricoli o aree di pregio. Teniamo presente che la legge della Sardegna sulla materia è stata impugnata e questo, alla fine, non rappresenta un buon servizio per la propria cittadinanza, perché bisogna legiferare con prudenza. Ma il problema vero è che abbiamo un'industria molto energivora, perciò dobbiamo capire come vogliamo agire". Morandini non dimentica il lato economico della legge, ma fa presente che "stiamo cercando di proteggere il territorio il più possibile, agricoltura in primis. Ad esempio stiamo investendo sull'idrogeno. Per me, l'alternativa è ripensare al nucleare, ovviamente con tutte le sicurezze del caso. E abbiamo dato contributi alle aziende affinché per il fotovoltaico utilizzassero i tetti dei capannoni, piuttosto che agli enti pubblici per un fotovoltaico non invasivo. Dunque sì all'energia pulita e alternativa, ma fatta con criterio". La frase che per Laura Fasiolo (Pd) "meglio sintetizza la questione è del collega Pozzo: stare molto attenti, perché gestire la transizione energetica è fondamentale e va fatta bene, non si possono accelerare i tempi né dimenticare la tutela del territorio, del paesaggio, della biodiversità, dei siti archeologici di cui dobbiamo essere orgogliosi, la lotta al consumo di suolo. E, in tutto questo, i Comuni vanno supportati". Anche per lei, bisogna stare in allerta "sulla possibilità di speculazioni da parte delle multinazionali" e sul fatto che "le zone non idonee possono diventare idonee se manca la cartografia". Ha quindi menzionato la petizione dei cittadini di Romans d'Isonzo e la loro paura di ritrovarsi con impianti a ridosso delle case. "Vedremo se con i nostri emendamenti qualcosa cambierà", ha concluso. 2 - segue ACON/RCM-fc