L'assessore a Pordenone per la Conferenza dei sindaci che ha
approvato il Piano attuativo AsFo 2025. "Per rispondere a nuovi
bisogni necessario cambiare modello organizzativo"
Pordenone, 24 feb - "Ringrazio il sistema degli Enti locali
del Friuli occidentale che, anche in quest'occasione a
larghissima maggioranza, ha responsabilmente sostenuto il lavoro
dell'AsFo che con questo Piano 2025 punta ad affrontare le
criticità, i problemi e le grandi sfide che abbiamo di fronte. E
proprio rispetto a queste grandi sfide e alla necessità di
trasformazione del sistema dell'offerta sanitaria regionale,
dialogo e confronto con i territori devono continuare. Ma devono
essere basati sulla lealtà e soprattutto su dati di verità e di
oggettiva sostenibilità, altrimenti il rischio è che il modello
sanitario attuale, se non adeguatamente trasformato non possa più
reggere".
Lo ha detto oggi pomeriggio l'assessore regionale alla Salute,
Riccardo Riccardi, intervenendo a Pordenone a margine della
Conferenza dei sindaci chiamata ad approvare il Piano attuativo
2025 dell'Azienda sanitaria del Friuli occidentale. La Conferenza
- presieduta dall'assessore alle Politiche sociali del Comune di
Pordenone, Guglielmina Cucci - si è riunita alla presenza anche
del direttore generale dell'Asfo Giuseppe Tonutti. Presenti anche
il direttore sanitario Michele Chittaro e quello sociosanitario
Carlo Francescutti. Il Piano è stato approvato a larghissima
maggioranza: 24 i Comuni favorevoli, 6 astenuti e 2 contrari.
"Riusciremo - ha aggiunto Riccardi, dopo il voto dei sindaci - ad
affrontare e a vincere le sfide che abbiamo davanti soltanto
uscendo da una logica di difesa localistica e avendo il coraggio
di guardare invece alla sanità regionale nel suo complesso. Un
sistema che deve misurarsi con due grandi questioni: la carenza
del capitale umano, cioè di medici e infermieri, come mai
avvenuto prima e un modello organizzativo ancora troppo
concentrato sulle acuzie e sul sistema ospedaliero e troppo poco
rivolto al tema della cronicità, nel quale la non autosufficienza
in regione conta due volte e mezzo i posti letto rispetto a
quelli ospedalieri".
L'assessore ha poi insistito sulla necessità di rimodulare le
risposte del sistema sanitario rispetto ai bisogni che negli
ultimi anni sono molto cambiati. "I bisogni sanitari - ha
sottolineato l'esponente della Giunta regionale - sono
radicalmente cambiati a una velocità non è compatibile con la
trasformazione del modello di risposta sanitaria ai nuovi bisogni
emergenti. Si vive, fortunatamente, molto di più e si nasce di
meno. Serve dunque con urgenza - ha ribadito Riccardi -
riequilibrare il sistema oggi troppo spostato sulle acuzie a
sfavore delle cronicità, della riabilitazione e del grande
problema della non autosufficienza con un numero di persone
anziane che continuerà fortemente a crescere".
"Questa sfida - ha sottolineato infine l'assessore - si affronta
anche parlando un po' di meno di punti nascita e di percorsi
materno-infantili e un po' di più dei problemi legati proprio
alla non autosufficienza che è il maggiore di bisogni emergenti.
Solo se saremo in grado, tutti insieme, di modificare il modello
organizzativo di risposta sanitaria, anche destinando risorse
economiche e capitale umano in modo più coerente alla domanda
socio-sanitaria, potremo continuare a rispondere in modo sempre
più adeguato ai bisogni di salute".
ARC/LIS/pph