Il dato in controtendenza rispetto alla media nazionale è stato
annunciato dall'assessore, intervenuto alla Commissione regionale
di settore.
Udine, 24 feb - "Negli ultimi quattro anni il Friuli Venezia
Giulia ha visto crescere, seppur leggermente, le imprese
artigiane attive. È un dato in controtendenza rispetto alla media
nazionale, confermato anche nel 2024 (+0,7%), quando la nostra è
stata una delle otto regioni italiane a registrare un saldo
positivo tra iscrizioni e cessazioni (+179 in numeri interi).
Questa vitalità del settore artigiano in Friuli Venezia Giulia
deve trovare ulteriore slancio attraverso il sostegno al ricambio
generazionale, anche per far fronte ad un'età media di titolari e
lavoratori che rimane superiore ai 50 anni. Da questo punto di
vista, l'amministrazione regionale è impegnata a garantire
risorse e incentivi per l'accesso al credito, per le start-up e,
in generale, per agevolare i giovani nell'apertura di nuove
imprese".
A riferirlo è stato l'assessore regionale alle Attività
produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, intervenuto stamattina
alla riunione della Commissione regionale artigianato, alla
presenza di tutti i presidenti regionali delle associazioni di
categoria di settore.
In apertura, l'esponente dell'esecutivo ha ricordato che
dall'insediamento della giunta Fedriga (2018) sono triplicati i
fondi messi a disposizione dalla Regione per il comparto
artigiano, tramite i canali contributivi gestiti dal CATA. Si è
passati infatti dai circa 4,5mln del 2018 ai 12mln che
complessivamente vengono stanziati ora annualmente.
"Il nostro obiettivo - ha detto Bini - è sostenere le piccole
produzioni locali, promuovendo un cambio di mentalità. Dobbiamo
iniziare a guardare il mestiere artigiano in modo diverso, non
più come lavoro manuale di fatica, ma come imprenditorialità 4.0,
destinata a custodire ma soprattutto a rinnovare l'eccellenza del
"made in Italy" e del "made in FVG". Infatti il lavoro
dell'artigiano si distingue per la qualità produttiva, per la
sostenibilità e per l'impatto sociale".
"Per farlo - ha proseguito Bini -, la Regione mette in campo
fondi per l'innovazione e la digitalizzazione dell'imprese. Vanno
in questa direzione i nuovi bandi legati all'Agenda FVG
Manifattura 2030, che prevedono risorse per l'economia circolare,
la ricerca, l'innovazione e le start-up. Inoltre, sempre con
l'obiettivo di dare attuazione al piano industriale redatto in
collaborazione con Ambrosetti, quest'anno verrà introdotto un
centro studi regionale, in grado di monitorare i trend economici
e l'efficacia degli strumenti messi in campo. Sarà una sorta di
"cabina di regia" per individuare puntualmente le priorità e le
migliori strategie d'azione".
Al centro dell'incontro con le associazioni di categoria del
mondo artigiano i temi dei costi dell'energia e della burocrazia,
oltre alle preoccupazioni per i dazi americani. Sul fronte del
sostegno al microcredito, l'assessore ha ribadito la propria
disponibilità a valutare strumenti innovativi che supportino in
particolare i giovani imprenditori nell'accesso ai finanziamenti
agevolati.
ARC/Com/al