(ACON) Trieste, 22 feb - "La foga ideologica della Lega e la
controriforma di Roberti, che ha spazzato via le Uti senza dare
prospettive alternative agli enti locali, unite ai tempi del
Parlamento al quale è stata delegata la modifica dello statuto
del Fvg hanno condannato il sistema degli enti locali a un limbo
nel quale a farne le spese saranno proprio gli enti più vicini ai
cittadini, i Comuni che il Centrodestra aveva detto di liberare,
ma che ha, invece, abbandonato".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd), a margine dell'incontro pubblico "Province, ritorno al
futuro" che si è tenuto venerdì sera nel salone di palazzo
Antonini Belgrado a Udine e al quale hanno preso parte la
deputata Debora Serracchiani, il segretario del Pd di Udine, Rudi
Buset e quello del circolo Pd Udine 1, Carmelo Attinà.
"A fronte della situazione di crisi dei Comuni, che dal 2001 al
2020 hanno perso 2098 dipendenti con una forte concentrazione nei
Comuni più piccoli - continua Celotti -, non viene data risposta
a una domanda centrale, ossia quale deve essere il nuovo assetto
degli enti locali che ci può davvero aiutare a rilanciare il Fvg,
capendo chi deve fare e cosa, quindi il tema delle funzioni.
Questa domanda che sta alla base di tutto il ragionamento, finora
non se l'è fatta nessuno".
"Il ripristino ideologico delle Province, esattamente come erano
prima del 2016, è del tutto assurdo perché non risponderebbe
minimamente alle esigenze del sistema socio economico e,
soprattutto, del sistema istituzionale. Siamo allora in presenza
di un'operazione che creerebbe nuove poltrone, un ente elettivo
che non risponderebbe alle esigenze dei Comuni, come invece
facevano le Uti dove sedevano gli amministratori locali" -
prosegue l'esponente dem sottolineando che "sul fatto che ci
voglia un ente intermedio tra Regione e Comuni siamo tutti
d'accordo. Ma che forma deve avere quell'ente, che funzioni deve
svolgere, che dimensioni deve avere, è un ragionamento che non è
stato fatto".
"C'è sul piatto il rilancio del Friuli: questa è una sfida che
deve partire dall'ascolto, dal confronto con le parti sociali,
con gli amministratori, col mondo economico. Una sfida che il Pd
deve portare avanti per condividere bisogni e priorità. È
necessario partire dalla necessità di rilanciare l'economia del
Friuli - conclude Celotti -, passando per il tema socio
demografico, il tema della pianificazione e, quindi, dalle
problematiche per arrivare a definire un assetto istituzionale
che ci consenta di essere competitivi e di guardare al futuro con
particolare riferimento al territorio del Friuli".
ACON/COM/sm