Sicurezza:Roberti, critiche da chi si dovrebbe occupare di accoglienza

L'assessore risponde alle accuse mosse su fatti accaduti a Porto Vecchio Trieste, 21 feb - "Ancora una volta c'è chi prende spunto dai fatti di cronaca al solo scopo di compiere della semplicistica speculazione politica, attaccando paradossalmente quelle istituzioni che danno loro da vivere attraverso regolari appalti". Così l'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ribatte alle accuse provenienti da una associazione che si occupa di immigrati, scaturite da quanto accaduto a Trieste, dove otto persone irregolari sono rimaste intossicate la notte scorsa da monossido di carbonio sprigionatosi da un fuoco acceso mentre dormivano in un edificio abbandonato di Porto Vecchio. "Esistono strutture di accoglienza - spiega Roberti - pagate con fondi statali e gestite da specifiche associazioni in cui figurano esserci decine di posti liberi. C'è da chiedersi come mai ciò avvenga e quale sia il motivo per cui, a fronte di luoghi salubri destinati ad ospitare queste persone, c'è chi invece preferisce dormire in un magazzino abbandonato. La risposta è scontata ed è stata spesso candidamente raccontata da chi di accoglienza 'ci campa': queste persone non vogliono utilizzare un posto in accoglienza perché preferiscono rimanere 'fuori dai radar', non farsi riconoscere e vivere in clandestinità. Ciò accade perché i clandestini non vogliono rimanere sul territorio italiano, oppure, nel peggiore dei casi, perché pensano di poter vivere di espedienti più o meno leciti". Da qui, secondo l'assessore regionale Roberti, ne deriva la necessità di individuare strumenti legislativi per aumentare, come richiesto dal ministro Piantedosi nel recente incontro con i prefetti, le espulsioni dal territorio nazionale. "Alla Prefettura e alla Questura - conclude l'esponente dell'Esecutivo Fedriga - va la nostra massima gratitudine per il difficile lavoro che ogni giorno compiono. Questo loro impegno, purtroppo, trova però poca o nulla collaborazione da parte di chi dovrebbe svolgere al meglio il compito che gli viene assegnato in forza di un appalto ricevuto. Paradossalmente, queste persone pare pensino invece ad attaccare tanto le forze di polizia quanto il ministero e le prefetture da cui vengono retribuite". ARC/AL/ma