(ACON) Trieste, 17 feb - "Limitare anche in Commissione la
discussione di un disegno di legge così importante come quello
riferito all'installazione di impianti a fonti rinnovabili a
terra è sembrato a molti commissari una forzatura che non
consente di arrivare a una condivisione di una norma di carattere
universale e che andrà a impattare pesantemente sulla vita dei
nostri corregionali".
Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di
Alleanza Verdi e Sinistra, a margine dell'esame del disegno di
legge 38, Norme per l'installazione di impianti a fonti
rinnovabili sul territorio regionale.
"È completamente sparito - aggiunge Pellegrino - il concetto
riguardante la riduzione dei consumi. Pare non esserci alcuna
volontà di salvaguardia del nostro patrimonio ambientale,
paesaggistico, storico e culturale. Si recepisce tout court la
norma nazionale e una perfetta omologazione a quanto proposto dal
Governo centrale. Uno dei passaggi più delicati è aver
individuato il termine dei dodici mesi per la redazione e
l'emanazione delle linee guida. Un periodo così ampio da non
permettere la comprensione di quanto potrà accadere in questo
lasso di tempo nella nostra regione e nei nostri territori".
"Mi dispiace che ancora una volta - conclude la consigliera di
Opposizione, che è vicepresidente della IV Commissione - non si
voglia cogliere da parte della Maggioranza quella necessaria
attenzione per gli emendamenti promossi dall'Opposizione al fine
di avere una legge licenziata da tutta l'Aula".
ACON/COM/fa