(ACON) Trieste, 17 feb - Su una sola cosa Maggioranza e
Opposizioni concordano: il tema della regolamentazione degli
impianti a fonti rinnovabili - il titolo del ddl 38 proposto
dalla Giunta regionale - è davvero caldo, caldissimo, a dispetto
delle temperature rigide di questi giorni.
L'ha ribadito la seduta di Quarta commissione che, sotto la
presidenza del leghista Alberto Budai, è riuscita a licenziare
solo i primi due articoli della norma, rinviando il seguito a
giovedì mattina. È questa la nuova data concordata dai gruppi
politici con l'assessore di riferimento, Fabio Scoccimarro, in
modo da rispettare la programmazione consiliare che prevede di
concludere l'intero iter la prossima settimana in Aula.
Sul testo proposto dall'Esecutivo le minoranze hanno già
presentato 46 emendamenti con l'intento di "migliorare la norma,
che tocca un tema delicato su cui c'è forte sensibilità nei
territori", come hanno sottolineato a più riprese Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg), Andrea Carli (Pd), Serena Pellegrino (Avs),
il capogruppo dem Diego Moretti, Marco Putto (Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg), Massimo Mentil (Pd), Giulia Massolino
(Patto-Civica) e la pentastellata Rosaria Capozzi, che da sola ha
già predisposto 24 correzioni al ddl.
In generale, il Centrosinistra - che nei primi voti agli articoli
si è diviso tra il "no" di Avs, M5S e Open e l'astensione
attendista di Pd e Patto-Civica - è convinto che "se anche
dovessimo aspettare venti giorni prima di approvare la norma in
Consiglio - parole dei dem Moretti e Carli - non crollerebbe il
mondo. Meglio ritardare un po' che emanare un disegno di legge in
tutta fretta il 25 febbraio. Crediamo serva più tempo per
discutere".
Tesi respinta al mittente dall'assessore e da Igor Treleani
(FdI), che hanno ricordato come dalle Opposizioni fossero giunte
nei mesi scorsi critiche proprio sulla tempistica del
provvedimento. Scoccimarro ha lasciato comunque la porta aperta
rispetto al contenuto di alcune proposte delle minoranze,
osservando che "gli obiettivi della norma sono condivisi
trasversalmente, ma sono costretto a dare parere negativo a
emendamenti che ripetono concetti già presenti nella norma o che
cozzano contro la legge nazionale". Aperture anche da Edy
Morandini di Fedriga presidente ("L'assessore e gli Uffici devono
avere il tempo di approfondire gli emendamenti arrivati oggi"),
mentre Treleani ha posto un tema di fondo, quello del rispetto
degli obiettivi della transizione ecologica: "Abbiamo raggiunto i
600 megawatt di potenza ma dobbiamo arrivare a 1900: significa
che siamo a meno di un terzo, e allora dove dovremo insediare
questi nuovi parchi fotovoltaici?".
Al termine di una discussione generale caratterizzata da questo
ping-pong, sono stati illustrati e votati gli emendamenti dei
primi due articoli del ddl: scontata, viste le premesse, la
bocciatura delle proposte di Capozzi, Honsell e Carli, mentre è
stata approvata a maggioranza la precisazione sulla delimitazione
delle aree portata avanti dalla Giunta. Si riprenderà, come
detto, giovedì mattina alle 9 con gli emendamenti all'articolo 3
del testo di legge.
ACON/FA-fc