(ACON) Trieste, 14 feb - "Auspico che dal Consiglio regionale
arrivi piena solidarietà e sostegno alla tutela del settore
vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia, stigmatizzando la
decisione della Commissione europea di sostenere l'aumento della
tassazione sul vino, l'imposizione di etichette allarmistiche sui
rischi per la salute e le restrizioni alla pubblicità".
Lo annuncia, in una nota, il consigliere regionale Diego
Bernardis (Fedriga presidente), primo firmatario e promotore
della mozione "Tutela e valorizzazione del settore vitivinicolo
del Friuli Venezia Giulia".
"Il vino - spiega Bernardis - è una delle eccellenze del Made in
Italy e un pilastro fondamentale dell'economia e della cultura
del Friuli Venezia Giulia. Le misure avanzate dalla Commissione
europea, tra cui l'introduzione di etichette allarmistiche,
l'aumento della tassazione e le restrizioni pubblicitarie,
rischiano di penalizzare ingiustamente il nostro settore
vitivinicolo, colpendo un comparto che impiega oltre 1,3 milioni
di persone in Italia, inclusi 240.000 viticoltori. Queste
decisioni appaiono discriminatorie rispetto ad altri prodotti
alcolici e prive di un fondamento scientifico solido".
"La mozione - prosegue il consigliere - impegna la Regione a
intervenire con determinazione nelle sedi istituzionali
opportune, in raccordo con il Governo italiano e le altre Regioni
a vocazione vitivinicola, per contrastare l'introduzione di
misure penalizzanti e garantire che il vino venga tutelato come
prodotto agricolo e culturale, distinto dai superalcolici.
Inoltre, si chiede di avviare campagne di sensibilizzazione per
promuovere un consumo responsabile e di valutare l'istituzione di
un tavolo tecnico con le associazioni di categoria e i consorzi
di tutela per monitorare l'evoluzione normativa e predisporre
strategie efficaci di valorizzazione del settore".
"Questa battaglia - conclude Bernardis - non è solo economica, ma
identitaria: difendere il vino significa difendere la nostra
storia, il nostro territorio e il lavoro di milioni di persone.
Il Friuli Venezia Giulia, con la sua tradizione vitivinicola
d'eccellenza, non può restare a guardare mentre l'Unione europea
prende decisioni che rischiano di compromettere un comparto
strategico per la nostra regione e per tutto il Paese".
ACON/COM/sm