Illustrato a ordini e categorie il ddl 36 su recupero immobili
privati
Udine, 13 feb - Prima di avviare l'iter di approvazione in Aula
del disegno di legge 36, vogliamo raccogliere il contributo degli
ordini professionali e delle categorie interessate dalla sua
applicazione per giungere a un testo quanto più condiviso ed
efficace. L'obiettivo della norma è rigenerare il patrimonio
edilizio privato, dare continuità al settore dell'edilizia,
azzerare il consumo di suolo soprattutto contenendo lo sviluppo
di aree residenziali nelle zone periferiche dei Comuni".
L'assessore regionale a Infrastrutture e territorio Cristina
Amirante ha sintetizzato così gli obiettivi del disegno di legge
36, di iniziativa della Giunta regionale, con cui si intende
promuovere misure di sostegno finalizzate alla riqualificazione
del patrimonio immobiliare privato.
I contenuti della norma (già pubblicata sul sito del Consiglio
regionale per l'avvio dell'esame nelle competenti Commissioni)
sono stati illustrati oggi pomeriggio a Palazzo Belgrado, a Udine
a una platea di rappresentanti degli ordini professionali e delle
categorie economiche del settore delle costruzioni.
"Per questa iniziativa abbiamo già stanziato 50 milioni di euro
che andranno a coprire i canali contributivi previsti dalla norma
e che verranno attivati attraverso appositi bandi. Gli obiettivi
che ci siamo dati sono quelli della rigenerazione degli edifici
nei centri abitati e del loro efficientamento energetico" ha
detto Amirante specificando che "da un lato vogliamo incidere sul
mercato con contributi maggiori rispetto a quelli erogati con il
sistema prima casa; dall'altro, vogliamo agevolare anche le fasce
di popolazione che si trovano in condizioni di povertà
energetica, affinché la transizione green coinvolga il maggior
numero di persone, sostenendo ad esempio la sostituzione di
serramenti o la realizzazione di cappotti isolanti".
In particolare, la Regione vuole promuovere l'efficientamento
energetico e interventi finalizzati all'autosostenibilità
energetica, derivata dall'uso integrato di fonti rinnovabili,
alla sicurezza sismica, alla riqualificazione e alla
rigenerazione del patrimonio immobiliare privato esistente. Si
promuovono iniziative che hanno come obiettivo l'utilizzo del
patrimonio edilizio esistente, escludendo il sostegno a
interventi di nuova costruzione o ampliamento di edifici, allo
scopo di contribuire alla riduzione del consumo di suolo.
Nello specifico sono state adottate misure di sostegno per due
tipologie di interventi: quelli di manutenzione straordinaria,
restauro e risanamento conservativo, nonché ristrutturazione
edilizia da gestire con un procedimento contributivo a
graduatoria; e gli interventi di efficientamento energetico, da
gestire con modalità di procedimento a sportello.
I beneficiari delle misure di sostegno saranno le persone fisiche
residenti in Friuli Venezia Giulia, i condomìni, le imprese
(compresi gli imprenditori individuali) e i professionisti, per
interventi da realizzare su edifici situati nel territorio
regionale, di cui siano proprietari o titolari di diritti reali
di usufrutto, uso o abitazione.
"Puntiamo molto su questa legge - ha sottolineato l'assessore -.
Per questo vogliamo che sia il più possibile concordata con chi
dovrà applicarla e pienamente integrata con il Piano di governo
del territorio, con cui condivide una visione comune di
rigenerazione urbana e contenimento del consumo di suolo".
ARC/SSA/gg