FINE VITA. CABIBBO (FI): NO AL REGIONALISMO DIFFERENZIATO SU TEMA

(ACON) Trieste, 12 feb - "La Regione Toscana ha scelto di usare il tema del fine vita come arma politica. Il Partito democratico, malato cronico, e il Movimento 5 Stelle, ormai malato terminale, vorrebbero l'autonomia differenziata solo su un tema fondamentale come il fine vita. Non vedo nulla di coraggioso in quanto accaduto ieri in Consiglio regionale in Toscana. La vita è il bene più importante e prezioso di cui disponiamo, trovo grave che una parte politica forzi la mano e strumentalizzi il dolore. Legiferare a livello regionale su questi temi significa illudere i sofferenti e le loro famiglie, dal momento che le Regioni non hanno competenza in materia e come ha già ben chiarito l'Avvocatura generale dello Stato. La competenza è del Parlamento, ostinarsi a imboccare scorciatoie usando il pietismo come arma di persuasione significa speculare sulla sofferenza dei malati". Lo fa sapere, in una nota, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Andrea Cabibbo, che prosegue: "Chi oggi si entusiasma per quanto approvato a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana, presto sarà smentito dalla Corte costituzionale, che peraltro non ha mai riconosciuto alcun diritto al suicidio medicalmente assistito e che non può imporre alcun obbligo a legiferare". "La Corte costituzionale - prosegue Cabibbo - può dichiarare una norma incostituzionale, ma non ha margini per andare oltre. Una sentenza non è una norma di legge, ci sono equilibri, pesi e contrappesi nell'esercizio del potere in uno Stato di diritto ed è essenziale che ciascun potere rimanga nel proprio alveo. Il Parlamento detiene il potere legislativo, ad altri soggetti competono i poteri esecutivo e giudiziario. Men che meno si può tirare in ballo la specialità o l'autonomia, come fanno alcuni consiglieri del Friuli Venezia Giulia. Sulla proposta di legge Cappato si sono già pronunciati negativamente i Consigli regionali di Veneto, Piemonte e Lombardia, così come in Friuli Venezia Giulia, dove per ben quattro volte è prevalsa la tutela della vita e di certo non si tornerà indietro". "Usare il pietismo come strumento di persuasione significa mentire sapendo di mentire. Chi vuole introdurre nel nostro ordinamento il suicidio medicalmente assistito si basa sul concetto di sofferenza intollerabile. Ma, in realtà, come disse la fondatrice del primo hospice al mondo Cicely Saunders la sofferenza è intollerabile solo se non importa a nessuno. Il Pd, alla disperata ricerca di consensi, sacrifica il rispetto e l'aiuto ai più deboli e ai malati terminali in nome di una infingarda idea di libertà e progresso - conclude il forzista - anziché potenziare le cure palliative, come invece ha fatto la nostra Regione". ACON/COM/mv