(ACON) Trieste, 12 feb - "Pur comprendendo la necessità di
accelerare le approvazioni dei rendiconti degli enti locali, al
fine anche di utilizzare con urgenza l'avanzo disponibile, non si
può pensare di penalizzare i Comuni medio/piccoli, che hanno già
forti problematiche per le carenze di personale e quindi
strutture non in grado di affrontare incombenze perentorie come
quella prevista dalla recente norma inserita nella finanziaria
regionale".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd) commentando la lettera inviata in questi giorni dal
Servizio finanza della Regione a tutti i comuni, illustrando "fra
l'altro la norma che vieterebbe di accedere alla prossima
concertazione ai comuni che non rispettano i termini indicati
sopra".
"Si preclude di fatto ai comuni che non trasmettono a Roma entro
il 31 maggio i documenti del Bilancio consuntivo 2024 - prosegue
Martines -, da approvare quindi entro fine aprile, la possibilità
di poter accedere alle risorse, che nel prossimo triennio la
regione metterà a disposizione sulla concertazione delle
politiche di sviluppo. Una norma penalizzante per tutti quei
comuni piccoli e medi che con poco personale non riescono neanche
a seguire la gestione corrente, o dove addirittura i sindaci
firmano atti dei responsabili degli uffici finanziari; mentre si
privilegiano le comunità con uffici di ragioneria più potenziate,
verso le quali si dirigono, peraltro, le nuove generazioni di
dipendenti".
"Invece di dare un sostegno ai comuni in termini di nuovo
personale e di snellimento burocratico - rimarca il dem -, in un
contesto in cui le comunità volontarie stentano a partire e/o a
mettere in rete servizi e funzioni per quelle poche già nate, si
approvano norme che ulteriormente penalizzano i cittadini di una
gran parte delle comunità".
"Detta norma - sottolinea l'esponente delle Opposizioni - oltre a
creare situazioni di vantaggio per certi e penalizzazioni per
altri, non solo porta a escludere progetti e opere pubbliche
utili e indirizza fondi verso interventi magari inutili, ma sta
creando apprensione nelle amministrazioni comunali, perché alcuni
revisori dei conti ipotizzano un danno erariale nel caso in cui
il Comune dovesse perdere la possibilità di accedere ai
contributi sulla concertazione, una cosa assurda che si baserebbe
su una mera eventualità, visto che non siamo di fronte a
contributi già concessi".
"Allora, prima di introdurre sistemi di fatto penalizzanti,
magari per rispettare accordi con lo Stato, si pensi in futuro a
forme di intervento normative che non creino distorsione nella
giusta e utile distribuzione delle risorse regionali indirizzate
alla comunità cittadine", conclude la nota.
ACON/COM/mv