AGENDA MANIFATTURA/1. AUDIZIONE IN II COMM: CONSORZI FVG, LE STRATEGIE

(ACON) Trieste, 6 feb - La II Commissione, presieduta da Markus Maurmair (FdI), ha ascoltato oggi in aula i rappresentanti dei Consorzi di sviluppo economico della regione per approfondire le politiche e le strategie industriali e del manifatturiero, alla luce delle risorse trasferite dall'ente. Era presente anche l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini. In apertura il presidente Maurmair ha sottolineato l'importanza della riunione per un confronto sul piano industriale "in un momento che vede da una parte la crescita costante nella produzione e nei servizi, accanto a delle crisi che la Regione sta puntualmente affrontando". L'assessore Bini ha svolto una puntuale relazione sullo stato dell'arte in merito alla manifattura in regione: "Stiamo navigando in un mare turbolento e lavoriamo per garantire la stabilità dell'economia". Bini ha parlato della delibera presentata in Giunta nei giorni scorsi per l'approvazione degli indirizzi chiave dell'Agenda manifattura 2030, per attrarre gli investimenti e le aggregazioni fra le imprese. Moltissimi i temi toccati nella sua esposizione, dalle azioni per favorire la presenza sui mercati internazionali alla transizione digitale ed energetica, dall'avvento dell'intelligenza artificiale al potenziamento della logistica. Lorenzo Tavazzi di Teha group ha presentato il piano Agenda manifattura Fvg 2030, report di Ambrosetti, facendo un quadro in visione prospettica dei possibili scenari evolutivi in termini economici per la nostra regione, con ambiti di azione e linee di intervento che tengano conto di contesto internazionale, sviluppo demografico, transizione digitale e sostenibile. "Le guerre doganali rischiano di influire negativamente sul nostro export, così come l'innalzamento dei costi energetici". L'elemento forte della manifattura del Fvg sta, secondo Ambrosetti, nella produttività in aumento, che vede "la nostra manifattura al terzo posto in Italia per numero di occupati. Elementi distintivi, inoltre, sono l'apertura internazionale, l'attrattività per le grandi multinazionali e l'innovazione: il Friuli Venezia Giulia è tra le regioni di vertice per numero di start up innovative". Per Daniele Gerolin, vicepresidente del Consorzio Ponterosso Tagliamento, il punto di forza dei Consorzi "sta nell'immediatezza della risposta per le richieste delle aziende che hanno bisogno di servizi e strumenti. La vera scommessa oggi è mantenere la produzione in un contesto di vero rispetto ambientale. Implementare il trasporto ferroviario alleggerendo quello su gomma è uno degli obbiettivi da perseguire". Danilo Farinelli, del Consorzio Carnia industrial park, ha espresso il bisogno di "integrazione tra la dimensione manifatturiera e quella tecnologica con l'innovazione alla base dello sviluppo" mentre il presidente del consorzio della Venezia Giulia, Fabrizio Russo, ribadendo che il settore pubblico non può sostituirsi al privato, chiarisce il ruolo dei Consorzi: "Dobbiamo essere pronti, creando le giuste condizioni all'arrivo delle aziende". Russo ha tenuto a chiarire che i contributi regionali non vanno a coprire le spese correnti. Ha parlato della trasparenza nella presentazione dei piani industriali dei consorzi Sandra Primiceri, del Consorzio area giuliana: "Eventuali ritardi nella realizzazione dei piani è dovuta a lungaggini procedurali secondo il codice degli appalti". I Consorzi, per Primiceri, sono "utili casse di risonanza per le aziende, oltre che prezioso supporto". Il Consorzio di sviluppo economico del Friuli, nella persona di Marco Bruseschi, ha posto l'accento sulla necessità di affiancare alle infrastrutture logistiche anche quelle dell'energia "da potenziare per un corretto sviluppo delle aziende sul territorio", mentre Saverio Maisto, direttore generale di Nip, ha evidenziato la qualità dei servizi offerti dai consorzi anche in ambito di welfare territoriale, con la costruzione di un asilo nido per i dipendenti dell'area consortile. 1 - segue ACON/MV-fa