(ACON) Trieste, 6 feb - "Mi sono sempre speso in prima persona
per un sistema di accoglienza efficace e per l'integrazione dei
migranti, promuovendo iniziative che favorissero il rispetto
reciproco e la convivenza. Dai centri di accoglienza per
richiedenti asilo politico quando ero sindaco di Turriaco, alla
creazione di momenti di socialità attraverso la pratica del
cricket, fino alla collaborazione con i centri culturali islamici
di Monfalcone. Ho sempre sostenuto il diritto delle persone a
praticare la propria fede negli spazi adeguati, compresa la
possibilità di pregare in gruppo. Credo fermamente nella libertà
di scelta nell'uso del velo o del burkini sulle spiagge, senza
alcuna imposizione. Tuttavia, il velo integrale che copre il
volto è un'altra questione".
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del
Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, da sempre impegnato nel
favorire l'integrazione e la convivenza rispettosa tra culture
diverse, intervendo sul tema del velo integrale nelle scuole e
negli spazi pubblici.
"Non si tratta solo di un simbolo religioso o culturale - spiega
Bullian -, ma di un elemento che limita il riconoscimento
individuale delle donne e, soprattutto, lo sviluppo
dell'individualità, delle relazioni sociali, della conoscenza
reciproca. Il niqab potrebbe nascondere delle problematiche
psico-sociali più profonde, che potrebbero necessitare di un
sostegno anche istituzionale".
Per il consigliere di Centrosinistra "il volto è un elemento
essenziale della comunicazione e dell'espressività umana: non
possiamo privarci dell'espressività del volto per interpretazioni
culturali e religiose oscurantiste. Il nostro impegno deve essere
chiaro: contrastare la diffusione di pratiche che coprono il
volto che, peraltro, riguardano essenzialmente le donne".
"Come diceva Che Guevara - prosegue l'esponente regionale -,
'bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza'. Dobbiamo
tenere una posizione ferma su questo tema, ma al contempo
favorire un dialogo costruttivo con le comunità musulmane, con le
donne e con le seconde generazioni in particolare, evitando
contrapposizioni sterili come quelle adottate
dall'amministrazione comunale di Monfalcone".
"L'obiettivo - conclude Bullian - deve essere quello di garantire
una convivenza armoniosa nella cornice della laicità delle
istituzioni, senza alimentare un dannoso clima da crociate".
ACON/COM/sm