(ACON) Trieste, 6 feb - "Non possiamo che schierarci senza se e
senza ma contro una delle pratiche più aberranti e devastanti che
l'uomo possa praticare contro un suo simile, ovvero le
mutilazioni genitali femminili (Mgf) che riguardano tutti quei
procedimenti che coinvolgono la rimozione, totale o parziale,
degli organi genitali femminili esterni".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino,
(Alleanza Verdi e Sinistra), in occasione della Giornata mondiale
della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili.
"Questa pratica non viene applicata per scopi di natura medica,
bensì per motivi culturali. Sono numerose le complicazioni -
prosegue Pellegrino -, a breve e lungo termine, sulla salute di
coloro che sono soggette a questa usanza; prolungate emorragie,
infezioni, infertilità e, tra le peggiori, vi è la morte".
"Sebbene le mgf siano riconosciute a livello internazionale -
spiega l'esponente di Avs - come una violazione estrema dei
diritti e dell'integrità delle donne e delle ragazze, si stima
che circa 68 milioni di ragazze in tutto il mondo rischiano di
subire questa pratica prima del 2030. Una pratica che si connota
come una violazione dei diritti umani, una ferita alla dignità e
alla libertà della persona".
"Non possiamo cambiare il passato - conclude Pellegrino con una
frase di Waris Dirie, attivista, candidata al premio Nobel per la
pace e ambasciatrice dell'Onu -, ma possiamo costruire un futuro
migliore".
ACON/COM/sm