FORZE DELL'ORDINE. OK QUASI UNANIME A MOZIONE NOVELLI PER SOSTEGNO

(ACON) Trieste, 3 feb - Approvata con 39 voti a favore e la sola astensione di Furio Honsell (Open) la mozione presentata dai consiglieri di Forza Italia, Roberto Novelli, Andrea Cabibbo e Michele Lobianco, con l'aggiunta delle adesioni da parte di tutte le forze di maggioranza, a sostegno e vicinanza alle Forze dell'Ordine, impegnando la Giunta ad esprimere appoggio anche grazie a specifiche comunicazioni e con iniziative mirate per la sensibilizzazione dei cittadini sull'argomento. La mozione tiene conto dell'impegno profuso dagli operatori e delle "difficili e rischiose condizioni di servizio per garantire la sicurezza pubblica e la legalità". Nella sua presentazione, Novelli ha definito il documento "una mozione importante contraddistinta da sentimenti per l'attestazione di vicinanza alle donne e agli uomini delle Forze dell'ordine". Il forzista ha ricordato che nel corso del 2024 il numero degli agenti feriti nell'espletamento del loro servizio, è aumentato del 200 per cento, con 270 agenti aggrediti o che hanno subito lesioni. Ripercorrendo gli ultimi episodi di manifestazioni violente, il consigliere di ha ribadito la necessità di prendere una posizione netta anche dal punto di vista politico a supporto di chi "si trova a fronteggiare elementi violenti, molto spesso armati". Secondo Serena Pellegrino (Avs), le mozioni presentate in Aula dalla Maggioranza sono il segnale che essa "non ha niente da fare: il contenuto della mozione è talmente condivisibile da rasentare il lapalissiano". Seppur favorevole ai contenuti della mozione, Pellegrino ha ricordato però i "troppi episodi di uso eccessivo della forza da parte degli agenti, in cui devono essere accertate con chiarezza la responsabilità". La consigliera delle Opposizioni ha inoltre ricordato la posizione contraria dei sindacati di Polizia ai codici identificativi sugli elmetti, proposta bocciata anche in sede di dibattito nazionale che secondo l'esponente di Avs "può invece essere un deterrente contro la violenza eccessiva, così come è utile e raccomandato dall'Unione europea l'uso delle bodycam". Pellegrino ha infine presentato un emendamento orale in cui chiedeva di includere l'impegno della Giunta per chiedere al Governo l'uso dei due strumenti di identificazione: proposta non accolta dal primo firmatario. Simone Polesello (Fedriga presidente), rispondendo alle dichiarazioni di Pellegrino, ha tenuto a ribadire con forza che "qualcuno vorrebbe concentrarsi sulle giustificazioni degli agenti invece di prestare attenzione ai delinquenti". Polesello ha ringraziato i proponenti della mozione che "pone il tema della maggior tutela delle Forze dell'ordine di fronte alla violenza di cui sono oggetto". Per il capogruppo dem, Diego Moretti, "si tratta di un testo condivisibile ma vanno chiariti alcuni aspetti importanti come l'uso delle videocamere personali definite presidi di democrazia. Quando qualcuno è andato oltre i propri compiti e le proprie funzioni, i vertici hanno preso i dovuti provvedimenti ma in diverse situazioni ci sono stati episodi di depistaggio da parte delle Forze dell'ordine ed investigative: questo va condannato". Per Moretti "la democrazia si mantiene e si rafforza quando le Forze dell'ordine rispondono alla Costituzione e non al potere di chi sta in quel momento al Ministero". Pieno sostegno alla mozione è giunto da Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d'Italia: "Il dibattito si gioca su una linea sottile che non si basa sul far sentire in modo interessato il sostegno ma fornire la solidarietà che le stesse forze di Polizia chiedono". Per Giacomelli "quando un agente è oggetto di indagine troppo spesso viene anticipato un giudizio di colpevolezza dall'opinione pubblica". In merito all'uso delle bodycam, l'esponente di maggioranza ha comunicato l'approvazione in sede nazionale anche per la Polizia locale. Nell'esprimere il parere della Giunta, l'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha ringraziato Novelli per aver presentato la mozione di cui "c'era esigenza". Contrarietà è stata espressa ai codici identificativi: "In una manifestazione non c'è necessità di conoscere il nome di chi tutela l'ordine pubblico ma di chi invece ha il volto celato dai passamontagna o dai caschi e si comporta in modo violento". Roberti ha infine ricordato i recenti episodi che hanno visto le indagini nei confronti di agenti, con carriere distrutte anche se poi risultati estranei ai fatti loro ascritti. Novelli, nella sua replica, ha sottolineato alcuni passaggi del dibattito definiti "poco tollerabili" auspicando un voto favorevole trasversale. ACON/MV-fc