(ACON) Trieste, 3 feb - "Un'occasione persa per salvare vite e
andare nella direzione di maggiore benessere della cittadinanza
della regione. Il dibattito in merito al nuovo codice della
strada è infiammato in questi mesi, con le associazioni che lo
criticano aspramente, chiamandolo Codice della strage, per la sua
incapacità di incidere sulla vera causa delle morti e dei feriti
sulle nostre strade: la velocità".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Giulia Massolino
(Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) firmataria della mozione sulle
Città 30 e bocciata dall'Aula.
"Nella mozione - spiega Massolino - chiedevo alla Regione di
sostenere, anche economicamente, le misure infrastrutturali nella
direzione della Città 30 e, al contempo, di avviare un tavolo
regionale permanente sulla sicurezza stradale come richiesto
dalla Fiab. Al contempo, chiedevo di esprimere contrarietà in
tutte le sedi alle misure che non aumentano la sicurezza
stradale, limitano la mobilità sostenibile e riducono l'autonomia
dei Comuni e delle Regioni nei provvedimenti di limitazione alla
circolazione. Il dibattito in Aula è stato estremamente scarno e
gli unici due interventi sono stati intrisi di commenti
ideologici e privi di alcun fatto concreto documentabile,
buttando un argomento così delicato in politica, non curanti
delle troppe vittime che tutti gli anni piangiamo sulle nostre
strade".
"Stupisce la posizione della Maggioranza - incalza l'esponente
autonomista - considerando che nel 2023 la stessa Giunta aveva
approvato un mio ordine del giorno analogo e che la prima Città
30 in Italia è stata Olbia, a guida Centrodestra. Una decisione
anche contraria alla percezione della cittadinanza stessa. La
verità è che la Città 30 piace: nessuna delle 40 città europee
che l'hanno introdotta è mai tornata indietro: un sondaggio di
due anni fa aveva trovato favorevole più della metà degli
italiani, e a Bologna il comitato contrario non è riuscito a
indire il referendum abrogativo della Città 30 perché ha raccolto
solo 3500 firme sulle 9000 necessarie".
"I dati parlano chiaro - prosegue Massolino -, e dovremmo
ritenerli inaccettabili. Nel primo semestre 2024 le vittime sulle
strade urbane in Italia sono aumentate del 7.9%, nel 2023 in Fvg
è aumentata, anziché calare, la percentuale di persone a piedi
uccise, passando dal 10,7% al 14,3%, oltre la metà delle quali
nelle fasce più vulnerabili, così come l'indice di lesività,
aumentato di 4 punti percentuali. Solo nel 2023 nella nostra
regione si sono verificati 3187 incidenti, con 56 persone
decedute e 4122 ferite. La strada è la prima causa di morte per
le e i giovani under 30. Anche volendo adottare un parametro più
cinico, il costo dell'incidentalità stradale per il solo FVG e
per il solo 2023, è stimato in oltre 327 milioni di euro, 274
euro pro capite. Il 70% degli scontri si è verificato su strade
urbane, dato in linea con il resto d'Italia, con 33 persone morte
e 1758 ferite".
"La velocità è sempre concausa aggravante degli scontri:
riducendo la velocità si riducono sia la probabilità di incidente
che le sue conseguenze. Lo dimostra molto bene il successo del
primo anno di Città 30 a Bologna: -49% di persone decedute, 0
persone a piedi uccise (per la prima volta dal 1991), -16%
investite, -13% di incidenti e -31%incidenti gravi, -11% persone
ferite e -29% di inquinamento. È quindi nella riduzione della
velocità - evidenzia la consigliera di Opposizione - che bisogna
agire con interventi strutturali che la Regione dovrebbe
finanziare".
"Bisogna andare verso un cambio di paradigma, mettendo le persone
al centro e non le automobili. La legge proposta dal ministro
Salvini va nella direzione opposta, facendo la guerra agli
autovelox e concentrandosi solo sui casi che fanno rumore, ma che
nella realtà non costituiscono il principale problema legato alla
grave insicurezza sulle nostre strade. La nostra Regione -
conclude Massolino . ha perso l'occasione di stare dalla parte
giusta".
ACON/COM/sm