SICUREZZA STRADALE. AULA RESPINGE MOZIONE MASSOLINO SU CITTÀ 30

(ACON) Trieste, 3 feb - Prendere posizione contraria all'interno della Conferenza Stato-Regioni e in ogni ambito istituzionale alle misure che non contribuiscono ad aumentare la sicurezza stradale e che limitano lo sviluppo della mobilità dolce e sostenibile; avviare un tavolo tecnico regionale sulla tematica con tutti i portatori di interesse, nonchè supportare e sostenere la proposta di legge nazionale sulle Città 30, promuovendo qualsiasi iniziativa regionale e locale finalizzata allo sviluppo e alla sperimentazione nel territorio del Fvg del suddetto progetto. Era quanto chiedeva la mozione promossa dalla consigliera regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Giulia Massolino, e respinta dall'Aula a maggioranza. "Ci siamo abituati - ha esordito l'autonomista illustrando il testo della mozione ed entrando nel merito di alcuni dati in materia - a ritenere come inevitabili i morti sulle strade, tanto che appunto li chiamiamo incidenti. Nel primo semestre del 2024, secondo i dati Istat, le vittime sulle strade urbane in Italia sono aumentate quasi dell'8%. Nel 2023 in Fvg è aumentata la percentuale di persone a piedi uccise, passando dal 10,7% al 14,3%, oltre la metà delle quali nelle fasce più vulnerabili della popolazione, con un'incidenza più alta della media italiana. Anche il numero di persone ferite negli incidenti è aumentato: solo nel 2023, nella nostra regione si sono verificati 3187 incidenti con 56 persone decedute". L'esponente della Minoranza ha poi citato il nuovo Codice della strada, approvato lo scorso autunno dal Governo nazionale, che "ha inasprito le pene per chi guida sotto l'effetto di alcol e droga, distogliendo però l'attenzione da quella che è principale causa o concausa delle morti e degli incidenti stradali, ossia la velocità". Ecco perche, secondo Massolino, "ridurre la velocità è importante perchè diminuisce sia la probabilità di collisione che la gravità della stessa e, pertanto, sarebbe auspicabile supportare lo sviluppo delle Città 30, ossia l'adozione del limite massimo di velocità di 30km orari come regola generale nelle zone residenziali e non. I dati diffusi dal Comune di Bologna dopo un anno dall'introduzione di questa misura - ha evidenziato ancora l'esponente autonomista - si sono dimostrati molto positivi, così come quelli registrati nelle altre Città 30: 50% in meno di persone decedute e 0 persone a piedi uccise, 13% in meno di incidenti e 31% in meno di quelli più gravi". La mozione ha trovato sostagno dalle Opposizioni. Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra) ha ricordato che la prima "a introdurre il limite dei 30km/h è stata la città francese di Chambery, negli anni 70" e che "servono interventi strutturali per contrastare la velocità, come la manutenzione stradale". Secondo Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) la mozione della collega del Patto "è di altissimo valore civile e riassume bene quella che dovrebbe essere una rivoluzione sulla mobilità urbana". Nicola Conficoni (Pd) ha ribadito che "il coraggio dimostrato in altre realtà da sindaci lungimiranti che hanno adottato il modello dei 30 km/h deve essere sostenuto". Diversa, invece, l'opinione della Maggioranza. Per Roberto Novelli (Forza Italia) "bisognerebbe focalizzarsi sull'educazione stradale, lavorandoci con maggiore determinazione sia a livello nazionale che regionale". Il consigliere forzista ha detto di "essere d'accordo sull'imposizione del limite dei 30km/h, ma solo in alcune aree critiche della città" e che "se è vero che la velocità ridotta diminuisce il danno in caso di impatto, è anche vero che è chi guida che deve prestare la giusta attenzione, indipendentemente dal limite di velocità imposto e rispettare le norme". La posizione di Novelli è stata condivisa anche dall'assessore regionale Pierpaolo Roberti, pronto a ribadire che "il problema non è mettere nuovi limiti di velocità, ma far rispettare quelli che ci sono già. Serve far passare un concetto di educazione a partire dai più giovani, punendo severamente chi non rispetta le norme". Roberti ha inoltre ricordato che negli anni "la Regione ha messo a disposizione delle risorse e, in particolare, la legge emanata la scorsa estate per favorire la concessione di contributi ai Comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti per finanziare la realizzazione di infrastrutture per la sicurezza stradale e la mobilità". "Agire solamente sull'educazione stradale non basta - ha detto in replica Massolino -. Educare i più giovani all'uso della strada non significa solo insegnare loro ad essere conducenti, ma anche educarli alla mobilità sostenibile. Il nuovo codice della strada, inoltre, aumenta le sanzioni per cose difficili da sanzionare, tanto più in una grave carenza di organico delle forze di polizia. É chiaro - ha concluso Massolino - che non basta la sola introduzione del limite dei 30km/h, ma si tratta di democratizzare la strada e mettere al centro le persone in una nuova visione più ampia di mobilità". ACON/SM-fc