SALUTE. LISTE DI ATTESA. CONFICONI-CELOTTI (PD): SOLUZIONE LONTANA

(ACON) Trieste, 3 feb - "Lo scioglimento di uno dei nodi della sanità pubblica, ossia le lunghe liste d'attesa, è un obiettivo ancora lontano. I molti cittadini che rinunciano alle cure o pagano di tasca propria visite o esami sono la dimostrazione del fatto che l'azione della Giunta è insufficiente, così come è inadeguata l'informazione sui percorsi di garanzia". Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali Nicola Conficoni e Manuela Celotti (Pd) commentando l'esame della relazione del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione in merito alle "Disposizioni in materia di contenimento dei tempi d'attesa delle prenotazioni sanitarie nell'ambito del servizio sanitario regionale". "Accanto alla carenza di medici - sostiene Conficoni - le liste di attesa costituiscono un elemento di forte preoccupazione per i cittadini. Lo scorso anno, nel territorio pordenonese non sono mancate le criticità sui tempi delle prestazioni, sia di quelle più urgenti, che sono complessivamente migliorati, sia di quelle con priorità inferiore che sono, invece, addirittura peggiorate. Quanto messo in luce anche da servizi televisivi che hanno svergognato l'Asfo a livello nazionale, evidenzia come la strada da fare per risalire la china sia ancora molta, sia sul versante dell'appropriatezza che su quello dell'offerta, da aumentare anche trattenendo il personale in fuga dalle aziende sanitarie". Infine, conclude Conficoni, "è incredibile che la Regione concentri molta attenzione nelle campagne pubblicitarie sui media, senza dedicare il benché minimo spazio ai percorsi di garanzia". La consigliera Celotti insiste su quello che è necessario fare sul lato dell'offerta, "per aumentare la qualità del lavoro nel sistema sanitario pubblico, toccando il tema dei servizi di welfare, a partire da un orario flessibile e prolungato sui servizi per la prima infanzia, per considerare la demografia professionale, "visto il sempre maggiore numero di donne mediche oltre che infermiere. Inoltre, vanno migliorati gli stipendi e in generale il clima aziendale e per fare questo risulterà cruciale poter dare delle garanzie al personale sanitario rispetto ai percorsi di carriera in relazione alla riorganizzazione del sistema ospedaliero legata all'implementazione del Piano della rete oncologica regionale, perché è proprio a seguito del clima che si è creato all'interno del servizio sanitario che in futuro si potranno verosimilmente registrare altre dimissioni, con una conseguente fuga verso il privato". Altra questione cruciale, secondo Celotti, riguarda le case della comunità sulle quali "siamo in forte ritardo e che invece in questo contesto sono cruciali per intervenire sul lato di un governo della domanda e quindi sulle prescrizioni, visto che la diagnostica di primo livello e le innovazioni come la telemedicina e il teleconsulto possono potenziare la risposta di salute garantita a livello territoriale, ma questo impianto funzionerà solo con degli ospedali di base strutturati alle spalle e a supporto della sanità territoriale". Infine, sul diritto di garanzia "le Aziende si sono finalmente dotate dei regolamenti per garantire il diritto dei cittadini a ottenere esami e visite nei tempi della ricetta, ma le procedure sono ancora complicate e ancora troppo poche persone sono a conoscenza di questo diritto e di come si può farlo valere. Se i numeri di richieste sono leggermente saliti non è certo per l'azione della Regione, ma per la mobilitazione massiccia dell'Opposizione e in particolare del Pd, oltre che dei sindacati e di quanti hanno fatto informazione su questo tema". ACON/COM/fa