L'assessore in Consiglio: siamo la seconda Regione in Italia per
numero di accoglimenti, serve una redistribuzione più equa a
livello nazionale
Pordenone, 3 feb - "Il quadro normativo vigente in materia di
disciplina delle procedure di autorizzazione, vigilanza e
accreditamento delle strutture residenziali o semiresidenziali
per minori stranieri non accompagnati attribuisce ai Comuni la
competenza al rilascio delle autorizzazioni sulla base di criteri
generali definiti dallo Stato e di quelli specifici definiti
dalle Regioni".
Lo ha detto questa mattina l'assessore regionale alla Sicurezza e
immigrazione, Pierpaolo Roberti, in Consiglio regionale
rispondendo a un'interrogazione in merito all'attivazione, da
parte di una società cooperativa in un albergo privato, di una
comunità (la previsione è di ospitare circa venti ragazzi) di
minori stranieri non accompagnati in Comune di Aviano.
"A livello regionale i requisiti di autorizzazione - ha precisato
Roberti - sono stabiliti dal Regolamento D.P.Reg. 158/2022, che
prevede il rispetto di una serie di requisiti ai fini dell'avvio
dell'attività sia di tipo strutturale sia di tipo organizzativo e
gestionale, e vengono valutati dal Comune presso il quale ha sede
la struttura con il supporto sia delle aziende sanitarie sia
degli ambiti socio assistenziali".
"Dalle informazioni acquisite - ha inoltre aggiunto l'assessore -
risulta che la domanda di autorizzazione della struttura di cui
si tratta è stata rigettata dal Comune di Aviano in quanto
l'immobile non risponde a tutti i requisiti richiesti dal
Regolamento regionale, in particolare per quanto riguarda il
rispetto delle normative in materia di abbattimento delle
barriere architettoniche".
"A oggi non vi è la possibilità di una valutazione oggettiva - ha
aggiunto poi Roberti, entrando nel merito più politico della
vicenda - dell'impatto e delle ricadute sociali sul territorio di
una eventuale struttura come quella prevista ad Aviano poiché non
è previsto da alcuna norma. Sull'opportunità di avviare una
comunità di questo tipo esprimo comunque la mia contrarietà. La
nostra regione in questo momento - ha motivato l'assessore -
accoglie un numero molto elevato di minori stranieri non
accompagnati rispetto al numero di residenti, in Italia siamo
secondi solo alla Sicilia per numero di accoglienze di minori
stranieri. Su questo fronte - ha ribadito l'esponente della
Giunta - stiamo dunque facendo anche più della nostra parte".
"Sarebbero necessarie - ha affermato ancora Roberti - delle
modifiche normative a livello nazionale per consentire di
limitare quei numeri e fare in modo che ci sia un'equa
distribuzione a livello nazionale. La Regione Friuli Venezia
Giulia non può farsi carico, da una parte, dei minori stranieri
che arrivano dalla Rotta balcanica e, dall'altra, di accogliere
ulteriori minori che arrivano da altre regioni italiane con il
rischio di aprire strutture che difficilmente possono avere tutte
le caratteristiche previste dalle normative per essere adeguate
all'accoglienza".
ARC/LIS/ma