ANTIFASCISMO. PELLEGRINO (AVS): GORIZIA NON SIA PREDAPPIO DEL NORD EST

(ACON) Trieste, 3 feb - "Nel 1924, anno in cui Giacomo Matteotti veniva ucciso per mano dei bravi del fascismo, veniva conferita a Gorizia la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini". Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino, Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della manifestazione pacifica svoltasi a Gorizia per chiedere all'amministrazione comunale di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. "Con numerose azioni da parte dei consiglieri comunali di Opposizione - spiega Pellegrino - è stata chiesta la revoca, senza successo, di un atto amministrativo che lacera ancora oggi la memoria delle tante persone che hanno subito, durante il Ventennio, le barbarie di un dittatore e despota prevaricatore". "Gorizia è governata da un'amministrazione - incalza l'esponente di Avs - che, con una mano, accetta l'offerta della vicina Nova Gorica a condividere il riconoscimento di Capitale europea della cultura e, con l'altra, continua a mantenere in vita l'aggancio con chi, il 6 aprile del 1941, senza un formale atto di guerra, invadeva la ex Jugoslavia. E, come se non bastasse, ogni anno continua ad accogliere, in pompa magna, nella Casa comunale i cosiddetti nostalgici dell'associazione X mas, ma nel contempo si rifiuta di commemorare il 25 aprile, giorno della liberazione del Paese dal regime fascista e dall'occupazione nazista avvenuta durante la seconda guerra mondiale". Pellegrino si rivolge direttamente al sindaco Ziberna: "il sindaco e la sua Maggioranza ritengono che quella cittadinanza onoraria sia solo una pagina di storia e, in quanto tale, debba essere conservata. Ma la storia non è avulsa dal presente. La storia è un percorso di fatti concludenti, che producono effetti e concatenazioni di fatti successivi. Ribadire che la cittadinanza onoraria debba essere mantenuta, è come restituire vitalità ad un passato che la nostra Costituzione antifascista ha ripudiato ed estromesso per sempre dalla Repubblica e dalla società italiana". "Revocando la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini - conclude Pellegrino - si procede all'epilogo di un fatto storico che contribuisce a rafforzare i valori antifascisti della Costituzione affermando verso tutti e verso la Slovenia in particolare, che siamo capaci di liberarci degli scheletri chiusi da troppi decenni negli armadi e leggere assieme con onestà intellettuale le pagine più buie del 900". ACON/COM/sm