(ACON) Trieste, 30 gen - "Non c'è stato alcun confronto
politico dei componenti della III Commissione con le associazioni
di categoria, né con le associazioni dei malati, né con i
sindacati, né con gli ordini professionali e nemmeno con i
direttori dei dipartimenti, sono stati ignorati pure i referenti
del Centro di riferimento oncologico di Aviano (Cro) e del Burlo
di Trieste per discutere del Piano oncologico regionale che
prevede l'accentramento di tutte le competenze, soprattutto
chirurgiche, nell'ospedale Santa Maria della Misericordia di
Udine".
Esordisce così in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino (Alleanza Verdi e sinistra) a seguito della
discussione sulla delibera di Giunta relativa al Piano oncologico
regionale in III Commissione permanente.
"Un Piano - prosegue la consigliera di Avs - che viene enunciato
come condiviso dai portatori di interessi, mentre gli stessi
denunciano l'assoluta mancanza di dialogo sia con l'assessore che
con i suoi uffici, e che mira a una concentrazione delle attività
di chirurgia oncologica principalmente nell'ospedale di Udine a
scapito delle realtà considerate minori poiché non raggiungono il
numero minimo, stabilito dal piano, degli interventi chirurgici".
"Viene sicuramente meno - aggiunge l'esponente di Opposizione -
quel principio di rete che dovrebbe essere invece il punto di
forza del Piano stesso in nome del 'non si può avere tutto
dappertutto'. La struttura udinese con tutto il suo personale
rischia il collasso mentre i pazienti verranno esposti a lunghe
liste d'attesa per patologie che, se non prese in tempo,
rischiaranno di essere letali".
"Concentrare in un unico polo le attività di chirurgia
oncologica, sguarnendo i centri territoriali, rischia da un lato
di far esplodere l'hub principale, che deve far fronte anche ai
casi non urgenti, e dall'altro azzoppare quei centri dove sono
presenti professionisti luminari, solo perché vincolati alla
struttura spoke", incalza la vicepresidente del gruppo Misto.
"Siamo sicuri che con questa riorganizzazione si riuscirà a
tenere occupato nel servizio pubblico questi professionisti? Al
netto della rassicurazione dell'assessore che non accrediterà
strutture private per gli interventi oncologici, noi temiamo che
ci possa essere una fuga di professionisti in altre strutture o
peggio che qualche grande colosso, cosiddetto privato puro, possa
insediarsi nella nostra regione attirando questi professionisti.
Queste preoccupazioni sono state esplicitate all'assessore ma
senza risposta. Unica garanzia è che non ci saranno strutture
private che avranno l'accreditamento della Regione per interventi
oncologici. Ma cosa accadrà alle persone che appartengono alla
fascia più fragile economicamente della popolazione? Siamo sicuri
che potranno spostarsi nell'unico centro regionale? Il rischio
peggiore è che rinuncino all'intervento e quindi alla cura",
sottolinea ancora Pellegrino.
"Non va mai dimenticato che una fetta enorme di popolazione,
quella nata negli anni del baby boom, sta uscendo dal mondo del
lavoro, lasciando un enorme vuoto anche di professionalità, per
entrare nel mondo della necessità". La consigliera di Avs lancia
un monito: "La malattia, lo ricordo, è democratica e non conosce
partiti politici, le persone chiedono di guarire o di intervenire
tempestivamente, qualsiasi sia il loro censo. Non vorremmo che
con questo piano si scardinasse l'intero Servizio sanitario
regionale a causa di un effetto domino in una logica più legata
ai tagli che alla sicurezza e questo documento pare proprio che
lo sancisca".
"Un Piano oncologico regionale è necessario, ma il rischio di
vedere deflagrare l'intero sistema è grande. I sostenitori
affermano che l'impianto del piano è positivo ma che ora sono da
verificare i punti di caduta. Ecco, è proprio questa la
debolezza. Un progetto non può non prevedere al suo interno tutte
le criticità. Va detto che l'assessore Riccardi è stato
coraggioso a concentrare su di sé tutte le responsabilità. E di
strali sicuramente in questo momento gliene stanno arrivando
parecchi", conclude Pellegrino.
ACON/COM/fa