PIANO ONCOLOGICO. LIGUORI (PAT-CIV): PROPOSTA DIMOSTRA CARENZE GIUNTA

(ACON) Trieste, 29 gen - "La vicenda del piano oncologico testimonia, in maniera lampante, le carenze di questa Giunta regionale nella gestione di un tema cardine come la sanità. È singolare che si sia dovuto arrivare a modifiche tardive ma comunque non sufficienti per tentare di placare il dissenso dei chirurghi oncologici, i quali mai prima d'ora si erano espressi con tale fermezza". Lo afferma, in una nota, la Consigliera regionale Simona Liguori (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) spiega il suo voto negativo al piano della Rete oncologica regionale (Ror) da parte della III Commissione regionale, evidenziando la mancanza di una visione strategica realmente condivisa e inclusiva. "Questo non è solo un segnale di debolezza amministrativa, ma la prova di un metodo di gestione che ignora il confronto preventivo e sistematico con i portatori di interesse, elemento indispensabile per decisioni solide e condivise" prosegue Liguori che sottolinea "il rischio di depauperamento del patrimonio professionale degli ospedali territoriali e una possibile compromissione dell'accesso alle cure per i pazienti oncologici". "La Rete oncologica - ricorda l'esponente dei civici - ha come obiettivo quello di ottimizzare il percorso del paziente attraverso i vari step clinico-assistenziali, garantendo efficienza e sostenibilità. Tuttavia, il piano attuale presenta delle criticità, tra cui: mancanza di una visione strategica condivisa, come evidenziato dai chirurghi oncologi, dagli ordini dei medici e dai rappresentanti dei pazienti, rischio di perdita delle competenze maturate nei presidi ospedalieri spoke, che hanno già attivato buone pratiche di collaborazione e rete, scarso coinvolgimento delle organizzazioni dei pazienti, nonostante la loro maturità nel panorama oncologico e il ruolo formale che ricoprono in molte reti oncologiche nazionali". "È essenziale valorizzare il contributo dei professionisti che si prendono cura del malato oncologico negli ospedali hub, spoke e sui territori, includendoli nelle fasi di pianificazione e monitoraggio delle decisioni. Perché mettere in crisi o addirittura rischiare di perdere un patrimonio riconosciuto valido ed efficiente? Il mio voto contrario - conclude Liguori - è un atto di responsabilità verso i cittadini e sarà alta l'attenzione sul loro diritto alla salute". ACON/COM/mv