Su rete oncologica serve prova di maturità. I troppi accessi
impropri all'emergenza-urgenza si fronteggiano con una pluralità
di strumenti
Udine, 25 gen - "La buona politica è quella che non si
sostituisce ai sistemi professionali ma ne indica gli obiettivi e
ne garantisce le condizioni: lo stesso vale però viceversa; mi
auguro che nell'implementazione della emergenza-urgenza e nel
riassetto di strutture e servizi per la non autosufficienza, gli
obiettivi strategici del 2025, non si ripeta la discussione che
si è registrata finora sulla rete oncologica regionale. In questi
temi così complessi ridurre tutto a una maionese impazzita
condita di pareri frammentati, impropri, peraltro ripetuti da
diversi anni, giova soltanto a produrre un immobilismo
autolesionista. Perché così è stato negli ultimi anni".
È la riflessione dell'assessore regionale alla Salute Riccardo
Riccardi che oggi a Udine ha concluso la giornata del convegno
"Riprogettare i servizi per l'emergenza-urgenza. Esperienze
regionali a confronto".
"Come è emerso dai lavori di stamani - ha osservato Riccardi -
l'incrocio tra la stabilità del bisogno sanitario e la crescita
del bisogno sociale si traduce in inappropriatezza degli accessi
ai pronto soccorso, solo un terzo dei quali sarebbe necessario.
La risposta per il buon funzionamento dell'emergenza-urgenza non
è quindi solo il miglior trattamento economico dei professionisti
della salute, ma il filtro operato dai medici di medicina
generale, dalle case di comunità - ne realizzeremo sei in Friuli
Venezia Giulia nel 2025 - e dalla riforma delle strutture per non
autosufficienti, che non possono certo rimandare a un sindaco o a
un segretario comunale le responsabilità sanitarie e di
sicurezza".
Riccardi ha ricordato a tale proposito che la Regione, per tali
strutture, ha aumentato dal 2018 al 2023 la spesa del 30 per
cento, raggiungendo 100 milioni di euro all'anno di spesa
corrente. Analogamente, per le prestazioni aggiuntive dei
professionisti del sistema sanitario, tra il 2022 e il 2024, il
servizio sanitario ha raddoppiato i pagamenti, passando da 12 a
24 milioni e questo "la dice tutta - ha chiarito l'assessore - di
quanto il sistema sia sotto pressione e non abbia la possibilità
di avere a disposizione nuovo personale che non si trova. Le
soluzioni significano scelte, anche se a volte non comprensibili
e facilmente strumentalizzabili".
"Abbiamo conseguito obiettivi importanti: la definizione delle
linee di gestione della sanità, le risorse in legge di Stabilità
per programmare l'intera spesa annuale e la nomina dei vertici
delle aziende. Sono rispettoso dei ruoli - ha concluso Riccardi
-, ma ognuno faccia ciò che gli spetta, con una prova di maturità
che mi attendo già la settimana entrante sulla rete oncologica
regionale: il Friuli Venezia Giulia è una delle pochissime
Regioni italiane a non averla e questa è una vergogna che pesa
sugli esiti dei malati, una condizione alla quale va posto
rimedio al più presto. Finalmente, così, potrà essere avviata la
revisione della rete ospedaliera che dovrà dare spazio al
territorio rispondendo maggiormente a bisogni più appropriati
aumentandone la prossimità".
ARC/PPH/gg