L'assessore a Pordenone alla posa di 5 nuovi simboli della
memoria delle deportazioni
Pordenone, 23 gen - "Spesso la memoria è vista come un
esercizio quasi esclusivamente didattico, le occasioni come la
posa delle pietre d'inciampo consentono invece di entrare dentro
la memoria e nella storia del territorio lasciando un segno
concreto che resta nel tempo e induce a una riflessione continua.
Proprio a questo deve servire la memoria delle tragedie, come
sono state la guerra, le deportazioni e l'Olocausto avvenute non
certo secoli fa, ma in un tempo a noi ancora vicino. È perciò
doveroso continuare a ricordare affinché i periodi bui della
storia non abbiano a ripetersi".
Lo ha detto oggi pomeriggio l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari Stefano Zannier partecipando alla cerimonia per la
posa di cinque pietre d'inciampo nella città di Pordenone. La
cerimonia - organizzata nell'ambito del progetto "Pordenone e la
Memoria 2025" voluto dal Comune di Pordenone e portato avanti dal
Liceo Leopardi Majorana, con il contributo della Regione Friuli
Venezia Giulia, - ha visto la partecipazione delle autorità
cittadine e anche il coinvolgimento di diversi istituti
scolastici della città. La cerimonia rientra nel programma degli
eventi previsti per la Giornata della Memoria il prossimo 27
gennaio.
"Solo guardando indietro - ha voluto sottolineare Zannier - si
possono evitare gli errori che l'umanità ha compiuto e proseguire
nella giusta direzione. Le pietre d'inciampo sono lì a ricordare
e a fare da insegnamento. Grazie, dunque, al Comune di Pordenone
e al Liceo Leopardi Majorana che, già da alcuni anni, proseguono
nel progetto di tracciare questa 'mappa della memoria' che
rappresenta un grande monito anche per le generazioni future".
In totale le pietre ricomprese nel "museo diffuso delle pietre
d'inciampo" posate fino ad ora in città sono 29. In particolare,
nella giornata di oggi sono state poste le cinque pietre
d'inciampo che ricordano altrettanti cittadini pordenonesi
deportati nei campi di sterminio nazisti - tra il 1943 e il 1944
- e mai più tornati. I luoghi interessati dal percorso della
memoria dove sono state collocate le pietre d'inciampo sono
piazza della Motta (in ricordo di Alfredo Venerus), via Santa
Caterina (in ricordo di Giuseppe Iovine), via Dogana Vecchia (in
ricordo di Attilio Furlan), via Gere (in ricordo di Aldo Stella)
e via Burida (in ricordo di Vittorio Cescut).
ARC/LIS/ma