(ACON) Trieste, 16 gen - "Parlare di 'Tagliamento' significa
approfondire gran parte del territorio e coinvolgere, in maniera
trasversale, tutta la popolazione friulana".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Serena
Pellegrino di Alleanza Verdi Sinistra a margine dell'incontro
pubblico svoltosi il 14 gennaio nella sala consiliare del Comune
di Osoppo dal titolo "Diciamo no alla condotta di collegamento
tra il canale Sade e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento".
"La Giunta regionale - spiega Pellegrino -, a pezzi a pezzi,
interviene con opere sempre più impattanti che interessano tutta
l'asta del fiume confidando che, evitando di dare contezza
dell'intero piano attraverso una visione d'insieme degli
interventi che si stanno programmando, questi possano passare
inosservati permettendo in tal modo alla direzione che, invece di
difendere l'Ambiente, persegue nella volontà di realizzare grandi
opere inutili sul Tagliamento deturpando una regione per
l'interesse di pochi, progettando e realizzando opere sempre più
utili a chi fa utili".
Nello specifico l'esponente delle Opposizioni punta il focus su
quanto è stato affrontato a Osoppo durante il partecipato
convegno organizzato nella capiente sala consiliare dal comitato
'Le Risorgive' e aggiunge: "Quanto è stato ben evidenziato
dall'architetto Marzia Di Doi riguarda l'opera voluta dal
consorzio Pianura friulana, già illustrata in IV Commissione, per
la realizzazione del canale derivatorio che preleva l'acqua dal
lago di Cavazzo per poi oltrepassare non solo il fiume
Tagliamento, ma anche attraversare Trasaghis e la piana di Osoppo
e infine portare l'acqua in pianura per l'agricoltura in caso di
siccità. Un'opera fortemente impattante per il territorio il cui
progetto risale ai primi anni 60, venne ripreso negli anni 80 del
secolo scorso e oggi viene tirato fuori dal cassetto, con la
scusa dei cambiamenti climatici, manifestando tutta la sua
vetustà".
"Un progetto che, a parte l'audizione in IV Commissione
fortemente voluta dai comitati locali - incalza la consigliera di
Avs che si è fatta portavoce in Ufficio di presidenza della
Commissione - non solo non ha visto il coinvolgimento dei comuni
rivieraschi ma soprattutto non ha coinvolto la cittadinanza che
non è mai stata informata. Molte sono le perplessità che leggiamo
anche da parte dell'Autorità di bacino, oltre che dalle
associazioni ambientaliste e comitati che si stanno mobilitando.
Ma veniamo all'opera che investirà zone industriali e
artigianali, stravolgerà piani regolatori, creerà interferenze
con la viabilità ordinaria come strade provinciali e regionali,
la ferrovia, l'autostrada, ignorando totalmente la presenza di
edifici, per un costo attualmente stimato in 105 milioni di euro
per un'opera di dubbia utilità per una condotta di derivazione
che produrrà scavi che raggiungeranno i 18 metri di larghezza e i
9 di profondità. Attualmente non ci risulta ci sia uno studio e
un'analisi idrogeologica".
"Il problema dell'acqua in Fvg - conclude Pellegrino - non
riguarda solo il corso del Tagliamento, ma tutta quella presente
in regione che sta subendo gravi attacchi da parte di un governo
che si nasconde dietro alle questioni ambientali per risolvere
sempre più spesso temi industriali e di produzione energetica,
una giunta sempre più attenta a ricercare il consenso,
utilizzando le risorse della montagna lasciandola a un triste
destino a favore della ben più ricca pianura regionale".
ACON/COM/mv