(ACON) Trieste, 15 gen - "Ancora una volta le scelte della
Giunta regionale si apprendono dalla stampa piuttosto che nei
luoghi deputati e riconosciuti costituzionalmente". Esordisce
così la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra Serena
Pellegrino, che è anche vicepresidente della IV Commissione
Ambiente e Lavori pubblici, commentando la nota rilasciata
dall'assessore Scoccimarro in merito alla lista degli esperti che
siederanno al tavolo dell'Autorità di bacino distrettuale delle
Alpi Orientali, per discutere del progetto del ponte laminante da
realizzare sul medio Tagliamento a Dignano.
"L'assessore prima sostiene l'audizione, non ancora conclusa,
nella Commissione dedicata, scegliendo la data tra le ricorrenze
più significative nella storia delle alluvioni, convocando tutti
i sindaci e gli attori principali, tra cui la viceministra Vannia
Gava e l'Autorità di Bacino che si dileguano appena espresso il
loro pensiero ignorando le voci divergenti e inscenando,
quest'ultima, un teatrino imbarazzante con i comitati, poi sempre
l'assessore dà parere favorevole a una mozione, promossa dal suo
partito FdI, che sfila il dibattito in Commissione e lo sposta
presso l'Autorità di bacino alla presenza di cinque tecnici
scelti tra una rosa di nomi proposta dai sindaci", continua la
consigliera.
"Oggi cosa scopriamo? Che i tecnici non sono più cinque, così
come già comunicato a mezzo stampa, ma tutti i dodici che sono
stati proposti. I sette esclusi dal regolamento iniziale si sono
trovati i loro nomi scritti sui giornali a loro insaputa. Facile
comprendere il motivo: i quattro comuni situati alla foce del
Tagliamento non avevano alcun tecnico nella rosa dei cinque",
aggiunge Pellegrino.
"La sciatteria che contraddistingue l'operato di questo
assessorato - incalza la consigliera di Opposizione - è ormai
visibile anche a chi questa materia non la frequenta in modo
approfondito. Un giorno fa le regole e il giorno dopo le disfa.
Se avesse voluto e, a mio parere dovuto, garantire la
rappresentanza della minoranza dei sindaci favorevoli all'opera,
avrebbe dovuto dedicare un posto nella rosa dei cinque. Aver
allargato in seconda battuta a tutti i nomi degli esperti
presentati, denota che le tirate di giacca che ci sono state in
questi giorni sono state davvero tante".
"Mi piacerebbe che l'assessore comprendesse - conclude Pellegrino
- che la soluzione ai cambiamenti climatici non alberga in nuove
opere ma innanzitutto nel cambio radicale di rotta delle
politiche industriali, edilizie e agricole. Si adoperi pertanto a
dialogare con gli assessori di competenza anziché trovare
soluzioni che sono più necessarie a mantenere lo status quo, o
peggio ad aumentare gli indotti delle stesse voci".
ACON/COM/fa