(ACON) Trieste, 10 gen - "L'inerzia della Regione sui parchi
fotovoltaici rischia di creare un obbrobrio a ridosso del sito
archeologico di Aquileia. Il parco fotovoltaico in progetto, più
di altri territori, diventerebbe un vergognoso esempio di scempio
non solo ambientale, ma anche culturale e turistico".
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali Francesco
Martines e Massimiliano Pozzo (Pd) in merito al progetto per la
realizzazione di un parco fotovoltaico ad Aquileia, in località
San Zili-Casa Bianca, a nord-est del centro abitato. L'impianto
"di potenza nominale elettrica pari a 9.989 kwp si estenderebbe
su un'ampia superficie complessiva di 210 mila metri quadrati e
avrebbe una vita stimata di 30-35 anni".
"A preoccupare in particolare è la vicinanza di questo mega
impianto fotovoltaico alla zona 'cuscinetto' dal sito Unesco,
quindi a due passi da importanti aree archeologiche" continuano
Martines e Pozzo proponendo di ampliare la questione a tutti i
siti Unesco del Friuli Venezia Giulia: "Questo tipo di scelte -
avvertono i dem - avranno certamente ricadute negative sul
turismo e sull'economia dei territori interessati. Un pericolo
simile non esiste però solo per Aquileia ma anche per Palmanova,
che ha un parco fotovoltaico da 60 ettari in un Comune
confinante, a 500 metri dai bastioni (core zone)".
"Serve dunque un ragionamento complessivo e una conseguente
azione congiunta da parte di tutti i siti Unesco della regione,
avviando così un tavolo di confronto con la Regione, estendibile
a livello nazionale attraverso la Conferenza Stato-Regioni". In
tal senso Martines e Pozzo annunciano una mozione da condividere
con la Giunta regionale.
ACON/COM/mv