Strade: Amirante, su chiusura H4 slovena prevenire danni a economia

L'assessore ha partecipato alla riunione in Prefettura a Ts con i vertici della Dars e del ministero di Lubiana Trieste, 8 gen - "Come Regione, abbiamo voluto insistere per soluzioni alternative che limitino l'impatto economico, occupazionale e sociale causato dalla chiusura della superstrada slovena H4. Effetti che riguarderebbero in primo luogo l'attività dell'Interporto di Gorizia e tutto l'indotto, comprendente anche gli operatori sloveni. Per questo motivo, abbiamo richiesto alla Dars un cronoprogramma dei lavori e una rivalutazione tecnica per l'alternativa costituita dalla strada regionale slovena del Vipacco, che prevederebbe un numero di automezzi giornalieri compreso tra i 200 e i 500, al fine di consentire all'Interporto di sopravvivere." Lo ha detto oggi a Trieste l'assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante, a margine dell'incontro in Prefettura avente all'ordine del giorno la gestione degli effetti conseguenti alla chiusura per lavori della superstrada H4 in Slovenia, prevista per il prossimo mese di febbraio. Tra i presenti, oltre al prefetto di Trieste Pietro Signoriello e a quello di Gorizia Ester Fedullo, anche i vertici tecnici della società slovena Dars e del ministero sloveno dei trasporti, i sindaci Igor Gabrovec (Duino Aurisina) e Tanja Kosmina (Monrupino), l'ambasciatore italiano a Lubiana Vincenzo Celeste, il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste Gregor Šuc e i rappresentanti dell'Interporto di Gorizia. L'assessore, ricordando che il problema riguarderà il traffico proveniente dalla Slovenia, ha sottolineato la necessità di trovare una gestione transfrontaliera del carico di traffico - nell'ordine dei 4.000 automezzi giornalieri in più - che ricadrà sul valico di Fernetti e, conseguentemente, sul collegamento autostradale italiano. "Su questo punto, sulla scorta di quanto fatto in situazioni simili a livello nazionale ed europeo, la proposta - ha detto Amirante - è quella di un contingentamento del numero dei mezzi applicato sul versante sloveno, prima della frontiera di Fernetti, affinché si prevengano le code di automezzi pesanti e i rallentamenti del traffico sulla nostra rete autostradale." Nel corso della riunione, Amirante si è rivolta ai rappresentanti del ministero sloveno e della Dars, rimarcando l'opportunità di uno spirito di condivisione sulle scelte, sia perché Italia e Slovenia fanno parte della "casa comune europea", sia perché, in assenza di correttivi, le ricadute negative non si limiteranno all'Interporto di Gorizia, ma coinvolgeranno anche il suo indotto sloveno. ARC/GG/pph