(ACON) Trieste, 30 dic - "Il pericolo del terrorismo riguarda
anche l'Italia, nessuno l'ha mai nascosto né intende farlo ora.
Di questo se ne stanno occupando la magistratura, i servizi di
intelligence e le Forze dell'Ordine, non certo i vari Salvini o
Cisint, in perenne campagna elettorale, che conoscono come unico
metodo di confronto il tentativo di delegittimazione di chi non
la pensa come loro". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd
in Consiglio regionale, Diego Moretti, replicando alle
dichiarazioni dell'europarlamentare Anna Maria Cisint sul caso
del cittadino turco arrestato per terrorismo.
"Ricordo che negli otto anni di amministrazione Cisint - aggiunge
Moretti - la presenza degli stranieri è aumentata del 40 per
cento. Capisco che da quando frequenta Bruxelles e si è messa a
fare l'assessora tuttologa, il 'sindaco ombra' di Garritani e
balia del futuro candidato del Centrodestra, Cisint abbia poco
tempo per leggere le dichiarazioni altrui e quindi, nelle sue
repliche, confonde mele con pere. Nel suo atteggiamento
costantemente arrogante, si accorgerà che nella mia dichiarazione
di ieri non c'erano né sottovalutazione, né ideologia, men che
meno negazionismi di vario tipo. Non è parte della mia storia né
della mia cultura di riferimento".
Il dem giudica "patetico il nuovo argomento di (presunta)
delegittimazione, quando afferma che, non essendo il sottoscritto
di Monfalcone, non posso conoscerla: al posto suo mi preoccuperei
più del fatto che penso di conoscere la città più di qualche suo
assessore".
Secondo Moretti "l'attenzione di chi si candida ad amministrare
la città dovrebbe essere quella di concentrarsi sui temi del
territorio: quindi, parliamo di Monfalcone come polo industriale
del Friuli Venezia Giulia, tra le città della regione con i
redditi pro capite più bassi, oppure della necessità di alzare i
salari dei lavoratori del cantiere (sia quelli diretti, sia
quelli dell'indotto) e con esso il cambio di modello
organizzativo di Fincantieri".
Il consigliere di Centrosinistra chiede, allora, "perché non
parlare del decreto della vergogna sull'amianto (che ha visto un
imbarazzato silenzio di Cisint), del rischio che i servizi
sanitari dell'ospedale e del territorio monfalconese vengano
impoveriti, oppure della scelta scellerata di costruire un campus
scolastico nell'unico polmone verde della città. Di questo
dovremmo parlare, non di temi sui quali vigilano, con costanza,
efficacia e discrezione, servizi di sicurezza e Forze
dell'Ordine. Tutto il resto serve a qualcuno per lucrare voti e
consenso".
ACON/COM/rcm