ILLY, REGIONI ATTORI RIVOLUZIONE IDROGENO VERDE

Bruxelles, 10 nov - Il campanello d'allarme suonato dalla Commissione europea ß impietoso: l'effetto serra ed il relativo surriscaldamento del pianeta possono costare un prezzo troppo pesante all'Europa, in termini sociali ed economici (agricoltura, turismo, pesca, ecc.), soprattutto per i Paesi mediterranei come l'Italia, la Spagna o la Grecia. Se a questo drammatico scenario futuro sulla situazione climatica ed ambientale del nostro continente si aggiungono le quotidiane notizie sulle possibili interruzioni nelle forniture energetiche dall'Est Europa o le costanti tensioni in Medio Oriente, che di fatto riguardano la sopportabilitÖ economica - per l'Europa - dell'aumento del prezzo del petrolio, allora sembra urgente ed opportuno passare a quella che oggi a Bruxelles, al Parlamento europeo, ß stata definita come la "terza rivoluzione industriale", assicurata da una nuova economia dell'idrogeno "verde", ottenuto cioß da fonti rinnovabili come le biomasse di origine agricolo o forestale, il vento, il sole. "Promuovere l'idrogeno verde ß dunque non solo un problema energetico, ma anche una possibilitÖ ed una sfida per l'Europa, per la sua indipendenza, il suo sviluppo economico, la sua coesione territoriale" ha affermato oggi a Bruxelles il presidente del Friuli Venezia Giulia e dell'ARE (l'Assemblea delle Regioni d'Europa) Riccardo Illy, invitato al seminario Ue dedicato proprio all'impegno per la creazione di una "societÖ dell'idrogeno verde in Europa", promosso nella stessa giornata in cui nella capitale Belga la Commissione europea ha annunciato il Piano triennale Ue sull'energia. All'incontro di oggi nella capitale Ue, assieme ad Illy, sono intervenuti numerosi europarlamentari (i quali, trasversalmente agli schieramenti politici, hanno da tempo sottoscritto un Manifesto dei deputati europei per l'idrogeno verde), come Vittorio Prodi ed Umberto Guidoni, l'economista e propugnatore del passaggio all'idrogeno verde Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends di Washington ß giÖ consulente della presidenza della Commissione europea (nonchß autore di numerosi volumi sull'impatto del progresso su ambiente ed economia), il presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, Jo Leinen, ed il presidente della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime d'Europa e della Toscana, Claudio Martini. "Le Regioni possono veramente essere gli attori chiave per la crescita di una societÖ dell'idrogeno verde in Europa" ha affermato Illy, ricordando come l'ARE ormai dal 2003, invitando lo stesso Rifkin ai suoi incontri, stia discutendo sulle opportunitÖ offerte dall'idrogeno come nuovo vettore energetico che, ha aggiunto, sarÖ un risultato alla portata della Ue "soltanto se tutti gli attori, e le Regioni in particolare, si impegnano per il suo sviluppo ed uniscono i loro sforzi". Sulla strada dell'impiego dell'idrogeno molto comunque resta da fare, ß stato detto nel corso del simposio (l'auspicio della Ue per il 2020 ß di produrre il 33 per cento dell'elettricitÖ ed il 20 per cento della sua energia da fonti rinnovabili), ma questo percorso conferisce indubbiamente nuovo protagonismo alle Regioni ed alle comunitÖ locali, che possono incominciare a riprogrammare le loro strategie energetiche non da remote risorse petrolifere ma dalle risorse geo-metereologiche del proprio territorio, ha indicato Rifkin. L'ARE e le Regioni europee, ha aggiunto Illy, mirano dunque ad essere in primo piano nella promozione delle fonti energetiche rinnovabili o più pulite, agendo anche nell'ambito di quei progetti di finanziamento per la ricerca e nell'ambito dei programmi per l'innovazione e la competitivitÖ voluti dalla Ue. A questo proposito Illy ha ricordato i prossimi appuntamenti ARE dedicati a questi temi: dalla riunione del Gruppo Energia dell'ARE il prossimo 7 febbraio, a Bruxelles, al seminario di metÖ febbraio ad Oldenburg, in Bassa Sassonia (Germania), sui sistemi energetici decentralizzati e le fonti rinnovabili. Incontri ai quali, ha detto Illy, l'ARE ha coinvolto gli istituti di ricerca, il sistema delle imprese, le aziende energetiche pubbliche che agiscono a livello territoriale in Europa. Il presidente ha infine ricordato l'importanza dell'idrogeno verde per lo sviluppo dei territori rurali, che di fatto costituiscono il 90 per cento del territorio comunitario: "l'idrogeno verde che verrebbe prodotto dalle biomasse potrebbe infatti offrire nuovi campi di attivitÖ e nuove fonti di reddito per il mondo agricolo. Nel contesto della nuova politica agraria europea , che limiterÖ considerevolmente il supporto finanziario agli agricoltori, sarebbe questa una reale alternativa per le nostre aree rurali". ARC/Roberto Micalli